Torreglia, case assediate dalla cimice dell’olmo

Allarme in via Volti: gli insetti riescono ad annidarsi persino nei materassi e negli armadi. Il loro arrivo causato dal clima

TORREGLIA. Una vera e propria invasione di centinaia di migliaia di esemplari di cimice dell’olmo sta costringendo in questi giorni i residenti di via Volti, a Torreglia, a vivere chiusi in casa per evitare che il fastidioso insetto, che è però innocuo alla salute dell’uomo, si annidi negli anfratti degli appartamenti e perfino nei materassi dei letti e all’interno degli armadi.

«Dobbiamo tenere sia di giorno che di notte porte e finestre ermeticamente chiuse», commenta una donna che abita a metà della via che inizia nei pressi della Trattoria Al Castelletto da Taparo, sotto il colle Regazzoni, e prosegue fino ai confini con il territorio comunale di Montegrotto. «Hanno invaso le pareti delle case e attaccato in maniera massiccia le coltivazioni orticole. Restare chiusi in casa è un disagio non da poco, soprattutto per chi ha bambini, ma non abbiamo altra soluzione per evitare di trovarci queste cimici nei materassi dei letti e nella dispensa della cucina».

L’invasione di quest’anno in via Volti e, in maniera meno evidente anche in altre zone del comune, è dovuta secondo gli esperti alle alterazioni climatiche. Le variazioni della temperatura sono un fattore determinante per la diffusione della cimice dell’olmo (Arocatus Melanocephalus) che è comparsa per la prima volta sui Colli Euganei nel 2006. Nella zona del monte Venda, nella frazione di Castelnuovo di Teolo, dove esistono diversi olmi quasi secolari piantati ai lati della strada militare che porta all’ex base dell’Aeronautica appartenente al Primo Roc.

Il fenomeno all’epoca richiamò l’attenzione dell’entomologa della facoltà di Agraria dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Lara Maistrello, che per oltre cinque anni assieme a due colleghi dell’ateneo modenese si occupò dello studio del problema. La lotta mediante l’uso di insetticidi all’insetto, che da adulto misura 8- 10 millimetri, risulta di poca efficacia perché quelli che si avvicinano alle case sono solo una minima parte di quelli che stazionano sulle chiome degli alberi. Ci si può difendere installando a porte e finestre della casa le zanzariere. Per gli insetti presenti sulle pareti esterne si possono usare i getti d’acqua. All’interno degli alloggi è consigliato agire invece con l’aspirapolvere.

Una strategia di difesa efficace, secondo l’entomologa Maistrello, è quella di pianificare dei trattamenti di prevenzione mirati sulle piante in primavera, la stagione in cui le cimici sono più vulnerabili.

«Fino ad agosto in questa zona abbiamo avuto l’invasione delle cavallette, ora sono arrivate le cimici. Entrambi sono insetti noiosissimi che ti tolgono la tranquillità e che fino a qualche anno fa da queste parti non si sapeva nemmeno esistessero», dicono in via Volti. E attribuiscono la causa di tutto questo ai grandi mutamenti climatici in atto.

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