Traffico di cuccioli maltrattati e venduti: dodici nei guai

PADOVA. Tutti sono accusati di aver fatto parte di un’associazione a delinquere di carattere transnazionale specializzata nel traffico di cani e gatti importati illegalmente dall’Ungheria, non commercializzabili per la loro età e per essere privi di adeguata documentazione sanitaria. E devono rispondere di cooperazione in truffa aggravata. Le prove sono concrete.
Ecco perché il pm padovano Benedetto Roberti ha chiuso l’inchiesta e si prepara a chiedere il processo per Giorgio Zecchinato, 59 anni di Due Carrare, allevatore; Cristian Belelli, 42 anni di Correggio (reggio Emilia); Emma Fanfani, 33 di Impruneta (Firenze); Norma Ferrari, 44 di Correggio; Pamela Grassi, 32 di Moglia (Mantova); Antonino Licastro, 56 di Carpi (Modena); Gianni Lombardi, 40 di Forlì; Alessandro Lulli, 38 di Grosseto; Teofil Sorin Malos, romeno, 46 di Carpi; Eugenio Merighi, 58 di Bologna; Francesco Ruocco, 58 di Grosseto; e l’ungherese Csaba Zsember, 38.
Merighi e Malos sono considerati i capii dell’organizzazione, in quanto avrebbero messo in piedi la struttura operativa, itinerante sul territorio, che provvedeva a individuare i potenziali clienti con inserzioni su Internet o in allevamenti. Clienti poi contatti al telefono. I cuccioli, maltrattati durante i lunghi viaggi e in pessime condizioni, erano consegnati come pacchi postali ai caselli autostradali a prezzi superiori al valore commerciale, tra i 700 e i 1500 euro. Tra i clienti-vittime del raggiro, padovani (Montegrotto e Massanzago), vicentini (Cassola), veronesi (Bussolengo e Villafranca) e trentini (Nomi e Mori).
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova