Tragedia in ospedale: hanno lasciato una lettera di scuse ai figli

Novantacinquenne spara alla moglie novantenne e la uccide, poi tenta di suicidarsi: è gravissimo. La ricostruzione di quello che appare come un gesto pianificato. E' successo alle 10, nella hall dell'ospedale dell'Angelo, a Mestre

MESTRE. Riversa su una panchina della hall dell'ospedale all'Angelo di Mestre, con il cappello ancora stretto in mano, uccisa a 90 anni da due colpi di pistola esplosi dal marito, di 95, che poi ha tentato di uccidersi con un colpo alla testa e ora lotta tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione. Lorendana Pedrocco ed Ernesto Cecchinato sono arrivati in taxi al nosocomio poco prima delle 10. Sono entrati e si sono mischiati alle decine e decine di persone presenti nel grande salone d'ingresso, chi in attesa delle visite chi fare una prenotazione o di salire nei reparti. I due si sono seduti in un'area di riposo vicino a delle grandi piante verdi. Poi, improvvisa, la tragedia. In tanti hanno sentito i tre colpi di pistola di piccolo calibro, qualcuno ha pensato allo scoppio di petardi. Sulla panchina e per terra i due corpi esanimi insanguinati.

I soccorsi sono stati immediati, ma per la donna non c'è stato nulla da fare. L'uomo, invece, è stato portato in terapia intensiva e sottoposto ad un difficile intervento chirurgico. Sul posto, per le indagini, è intervenuta la polizia e i primi accertamenti hanno portato alla scoperta di una lettera, pare trovata negli abiti della donna. Parole indirizzate alle figlie, frasi commoventi per chiedere scusa, per ringraziare, per spiegare le ragioni di un gesto che, agli occhi degli investigatori, sembra pianificato.

La coppia non aveva alcun problema economico. La decisione per quello che appare come un omicidio con tentativo di suicidio sembra legata alla volontà di farsi da parte, nel pieno delle proprie forze, prima di giungere alla fine naturale di una lunga vita con la paura nel frattempo di poter essere di peso ai congiunti.

Cecchinato, ingegnere in pensione, attivo nel campo della solidarietà a favore di chi ha meno, ha problemi di cuore. Sarebbe stato operato anni fa per l'installazione di un bypass. La moglie, invece, non avrebbe avuto patologie particolari se non quelle legate all'età avanzata. I due si erano recati all'Angelo alcune settimane fa per recarsi al pronto soccorso. Stamani non avevano in programma visite mediche prenotate. Da capire quindi cosa li abbia spinti a scegliere l'ospedale di Mestre quale sede per attuare quello che al momento appare come un piano deciso da tempo.

La coppia, seppure ufficialmente residente nella terraferma veneziana, è domiciliata presso una struttura alberghiera ad Abano Terme (Padova). In tasca, per quello che forse considerava l'ultimo viaggio, l'anziano aveva portato con sé una pistola regolarmente denunciata: due colpi hanno raggiunto la moglie al torace, un terzo l'ha sparato contro di sé.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova