Treni della vergogna ancora stipati e in ritardo

I pendolari segnalano al “mattino” condizioni di viaggio disumane: situazione tuttora insopportabile sui convogli per Padova delle 7 e delle 8

MONSELICE. Ancora una giornata di odissea per i pendolari della tratta Padova-Venezia, una delle peggiori d’Italia secondo la classifica di Legambiente. La mattinata “nera” è iniziata ieri per gli sfortunati viaggiatori che hanno provato a salire sul treno Regionale 6410 di Trenitalia delle 7.18 proveniente da Rovigo e diretto a Padova.

«Alla stazione di Sant' Elena- Este abbiamo visto arrivare il nostro amatissimo "Minuetto", il treno a due vagoni con i posti a sedere ridotti» racconta una studentessa. «Per i fortunati passeggeri di Monselice, in alternativa al nostro Minuetto, Trenitalia ha messo a disposizione un autobus sostitutivo. Ovviamente i pendolari, sapendo che le condizioni del traffico mattutino nella statale 16 non avrebbe loro permesso di arrivare in orario a Padova, si sono ugualmente accalcati alle porte del treno, costringendolo quindi alla sosta forzata e ad accumulare ritardo».

E a bordo dello strettissimo convoglio il viaggio si è consumato in condizioni disastrose. Stessa musica poco meno di un’ora più tardi, per il treno diretto a Padova che parte alle 8.05 da Monselice. «Tre giorni dal nuovo orario e sono tre giorni che arriva con 10 minuti di ritardo a Monselice senza alcuna segnalazione» racconta una pendolare. «Questo significa che le persone stanno fuori al binario ad aspettare il treno, al freddo, senza sapere quando arriverà. Siamo partiti anche stamattina alle 8.15».

Pendolari in gran parte costretti a stare in piedi, schiacciati nei corridoi e tra i vagoni. Molti di loro non sono nemmeno riusciti a salire. «Il treno ha sempre meno carrozze» constata Silvia Contato, che era a bordo. «È arrivato a Monselice già pieno, corridoio stipato e persone che nelle fermate di Terme Euganee ed Abano non riuscivano più a salire». A Montegrotto una donna incinta ha rinunciato perché non riusciva a farsi posto, ma dei colleghi dall’interno l’hanno riconosciuta e sono riusciti a ricavarle uno spazietto.

«Martedì il treno da Padova delle 14.23 per Rovigo era in ritardo di 20 minuti, tutti eravamo al binario 6 che lo aspettavamo» racconta ancora un viaggiatore «ma sui segnalatori del binario nessuna scritta». E ancora altri ritardi nei giorni scorsi: martedì di 45 minuti per il regionale “veloce” delle 10.20 da Bologna verso Venezia. Intanto non si placa la polemica sui nuovi orari. Ad esempio il treno 5740, che partiva da Padova alle 7.50 per Castelfranco Veneto parte ora alle 7.58: ma è sempre in ritardo, quando non viene soppresso (17 volte nel 2012): impossibile prendere la coincidenza per Bassano.

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