«Tribunale senza pc per lo smart working»

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«In caso di necessità di ricorrere allo smart working non sappiamo ancora se e quando ci arriveranno i computer dal ministero». Caterina Santinello, presidente del tribunale di Padova, si prepara ad affrontare la seconda ondata dell’emergenza sanitaria per il contenimento del Covid. Ma sarà costretta a farlo con le armi spuntate di una pubblica amministrazione che non sembra essere in grado di garantire il minimo indispensabile per affrontare l’emergenza.
i test
Intanto però sono arrivate almeno delle buone notizie. Il personale amministrativo che mercoledì e giovedì scorso è stato sottoposto all’esame sierologico è risultato negativo. Lo stesso esame sarà ripetuto oggi e domani per i magistrati e la settimana prossima per il personale ausiliario. «Desidero ringraziare l’Usl per la rapidità e l’efficienza con cui sono stati organizzati questi esami», ha aggiunto Santinello. Nelle scorse settimane si erano infatti registrati all’interno del tribunale due casi di positività. E a Palazzo di giustizia – dove tra asintomatici e malati la scorsa primavera si erano verificati oltre una quindicina di casi – era tornata la paura di un nuovo focolaio. Questi esami però lo stanno fortunatamente escludendo. All’epoca la presidente Santinello non aveva perso tempo e con l’impennata della curva dei contagi, si era mobilitata per ottenere lo screening. Un po’ di preoccupazione si era respirata invece in Procura dove si erano registrati i due casi di positività. La situazione è però tornata subito sotto controllo.
gli strumenti
La nota dolente arriva dalla burocrazia ministeriale che, probabilmente sotto pressione dalle richieste che stanno arrivando da tutti i tribunali d’Italia, non ha mai dato informazioni sul se e quando manderanno a Padova i computer per permettere di implementare il lavoro da remoto del personale amministrativo. «In questi giorni» ha sottolineato Santinello «stiamo eseguendo la mappatura dei dipendenti per individuare chi potrebbe lavorare da casa. Ma al momento non è possibile, perché il ministero deve ancora consegnare i pc con i programmi e la data prevista è dicembre. Troppo tardi. Intanto» ha concluso «in accordo con i sindacati stiamo provando ad allungare l’orario di lavoro per celebrare i processi al monocratico. Quindi non più fino alle 14, ma almeno fino alle 17. Insomma, la giustizia non si ferma».
i numeri
Anche all’interno del tribunale di Padova l’emergenza sanitaria ha comportato un sostanziale rallentamento dell’attività giudiziaria. Valga per tutti il dato degli uffici del Gip, giudice per le indagini preliminari, anche in funzione di Gup: tra marzo e maggio sono state rinviate 639 udienze su 723. Si tratta dell’88 per cento, quindi la maggior parte. «I nuovi provvedimenti», conclude la presidente Santinello, «non comportano al momento misure che riguardano l’attività giudiziaria del tribunale di Padova. Per cui procediamo come abbiamo fatto negli ultimi mesi. Ovviamente la macchina della giustizia deve procedere e essere messa nelle condizioni di rispondere alle esigenze dei cittadini». —
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