TRIBUNALI CHIUSI / Protesta a Venezia, Este e Cittadella in prima fila

I sindacati confederali hanno organizzato per domani un’assemblea-presidio alla Corte d’Appello e volantinaggi davanti alle 12 sedi chiuse in Veneto
Este, 16.10.2012.Protesta dei sindaci contro chiusura tribunale di Este.Nella foto: il tribunale.ph. Zangirolami
Este, 16.10.2012.Protesta dei sindaci contro chiusura tribunale di Este.Nella foto: il tribunale.ph. Zangirolami

PADOVA. Anche la trentina di dipendenti dei tribunali di Este e Cittadella parteciperanno domani alle iniziative di protesta contro la chiusura delle 12 sedi staccate dei palazzi di giustizia nel Veneto: oltre 200 attueranno presidi e volantinaggi davanti a tutti i tribunali, mentre delegazioni provenienti da tutto il Veneto giungeranno a Venezia dove si svolgerà un’assemblea-presidio a carattere regionale davanti alla Corte d'Appello (palazzo Grimani, di fronte l’ex cinema Rossini) dalle 12 alle 13.

Da venerdì scorso, gli uffici giudiziari di Este e Cittadella, in provincia di Padova, sono stati ufficialmente chiusi e trasferiti rispettivamente a Rovigo e Padova. Nel resto del Veneto ha chiuso i battenti altre 10 strutture giudiziarie: Chioggia, Dolo, San Donà, Portogruaro (Venezia), Castelfranco, Conegliano, Montebelluna (Treviso), Legnago (Verona), Adria (Rovigo) e Bassano (Vicenza).

A una settimana di distanza «è già caos», sottolineano Fp-Cgil, Fp-Cisl e Uil-Pa promotori della protesta, «non solo per gli utenti che dovranno spostarsi di diversi chilometri per trovare una sede giudiziaria, non solo per i 200 lavoratori interessati che si vedranno sbalzati su due piedi in altre località, ma anche per la stessa macchina organizzativa, perché i tribunali che devono prendersi in carico dipendenti, carico di lavoro, materiali ed archivi delle sedi chiuse non sono strutturati per accoglierli. Nonostante avessimo evidenziato per tempo le criticità del riordino degli uffici giudiziari, il precedente e l'attuale Governo si sono mostrati sordi al più comune buonsenso».

I sindacato confederali sono convinti che «il caos che aleggia sulle strutture della Giustizia poteva essere evitato e chiedono un immediato confronto proponendo una riorganizzazione complessiva che parta da digitalizzazione, riordino delle funzioni e degli uffici, programmi per il controllo di gestione, centralità del servizio, organici e valorizzazione delle professionalità interne».

Le prime chiusure già attuate nel Veneto stanno lì a dimostrarlo. Il tribunale di San Donà di Piave, inaugurato appena due anni fa, è passato a Venezia con non pochi problemi; ancora più problematica è stata la cessazione di Portogruaro, finito addirittura a Pordenone.

Rovigo ha addirittura fatto sapere di non avere una sede in grado di ricevere ciò che arriva da Este e da Adria, mentre la sparizione anche di Chioggia lascia sguarnita la fascia costiera e a Bassano si stanno ancora domandando come si può smantellare a settembre una struttura inaugurata a giugno, appena tre mesi prima.

«È evidente», sostengono Fp-Cgil, Fp-Cisl e Uil-Pa, «che non potremo arrenderci all'arretramento dello Stato e del sistema giustizia dal territorio e che la nostra mobilitazione sarà sempre più forte. Dall’incertezza sulle sorti del personale, passando per il mancato rispetto delle norme e per il caos logistico e organizzativo venutosi a creare, è oggi evidente che il nostro non era un allarme immotivato e dovuto a logiche corporative. Le responsabilità di questo sicuro fallimento sono note: l’incapacità dei vertici amministrativi nell’attuare la riforma, la sordità della ex ministro Severino e dell’attuale responsabile della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, l'indifferenza e l'incapacità di ascolto sono la causa principale di un grave colpo allo stato di diritto».

Se davvero « il Ministro, come ha annunciato, vuole monitorare disagi e disservizi, ci convochi subito. E metta mano a una riforma che così com’è non farà che provocare danni non solo ai lavoratori, ma soprattutto a cittadini e imprese», concludono i confederali, sicuri che la partecipazione alle iniziative di protesta di domani sarà compatta.

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