Trovata un’enorme rete dei pescatori abusivi

Era lunga 250 metri ed era stata stesa trasversalmente nello Scolo Lozzo. L’ha sequestrata la polizia provinciale: già intrappolate numerose carpe
DCIM\100MEDIA
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ESTE. Una rete lunga 250 metri, capace di catturare decine di carpe e di decimare la fauna ittica del corso d’acqua atestino.

L’opera di bracconaggio è stata però interrotta bruscamente dalla polizia provinciale e della guardie giurate volontarie ittiche, che nei giorni scorsi hanno provveduto al sequestro di una rete installata nello Scolo Lozzo, il corso d’acqua che scorre tra Este, Cinto Euganeo e Lozzo Atestino. L’intervento è opera di una lunga attività di appostamento, spesso messa in atto durante la notte e avviata anche grazie alla segnalazione di alcuni pescatori professionisti della zona.

La rete da pesca, utilizzata da veri e propri bracconieri, era lunga 250 metri ed era stata trasversalmente ancorata al corso d’acqua in modo da permettere la cattura di un numero molto significativo di pesci. Quando agenti e operatori hanno messo le mani sulla trappola illegale, erano decine i pesci rimasti intrappolati, tra cui grossi esemplari di carpa anche del peso di venti chili l’una. Naturalmente, tutta la fauna ittica catturata dalle fitte maglie della rete è stata liberata nelle acque dello Scolo Lozzo, che ha seriamente rischiato un grave danno al suo delicato ecosistema.

Tra i più soddisfatti dell’operazione c’è il presidente della Provincia Enoch Soranzo: «La tutela del nostro territorio è uno degli obiettivi di questa amministrazione. L’attività di controllo in questo settore è stata, e continuerà ad essere, molto intensa. Non è tollerabile alcuno spazio per i bracconieri». A confermare che il fenomeno è tutt’altro che confinato è il consigliere delegato alla polizia provinciale, Vincenzo Gottardo: «Lo Scolo Lozzo e i canali limitrofi sono, da tempo, oggetto di attente verifiche, proprio perché in questi ultimi mesi le segnalazioni che indicavano la presenza di bracconieri sono state sempre più frequenti. Ad informarci sono stati soprattutto i pescatori».Oltre al sequestro della rete, la polizia ha provveduto a rilevare anche i numeri di targa di alcuni mezzi notati spesso in zona.

 

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