Truffa alle banche e dissesto condannati a 36 anni di carcere

Condanne per 36 anni di carcere per truffa alle banche e bancarotta fraudolenta ai vertici della Fimbal Legno Srl, società dichiarata fallita dal Tribunale di Padova il 29 marzo 2017. Tra le “vittime” anche la Banca Patavina, allora Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco, dalla quale ottennero un finanziamento di 250 mila euro. Ma quello era solo l’inizio della voragine scoperta, tra soldi - oltre 600 mila euro in tutto - e beni - auto di lusso e camper. Falsi bilanci per una società fantasma servivano per spillare finanziamenti e leasing per auto di lusso.
le condanne
Ieri il Tribunale collegiale di Padova ha condannato Silvano Francesco Bellei, di Schiavon (Vicenza), attualmente agli arresti domiciliari, a 12 anni e 2 mesi sia per le truffe alle banche che per la bancarotta fraudolenta riferita alla Fimbal legno e anche per quella della ditta Nardi Srl di Cittadella (avvocato Alessandro Borra). Simone Bellei, di Creazzo, con Giorgio Corsini di Vicenza (il primo difeso da Borra, il secondo dal penalista Davide Gianella), a 7 anni e 11 mesi per le truffe alle banche e la bancarotta della Fimbal, Marco Manzoni di Gazzo (avvocato Gianella) 4 anni e 3 mesi per bancarotta, Marco Alberti di Bologna (difeso dal penalista Emanuele Fragasso) 4 anni e un mese. Assolto per non aver commesso il fatto Federico Manni, di Mestrino (avvocato Borra). Gli imputati sono stati condannati al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva di 600 mila euro.
la vicenda
Gli imputati erano accusati di aver rilevato la società Fimbal Legno Srl depositando poi in Camera di Commercio dei bilanci falsi relativi agli anni dal 2008 al 2015 facendo figurare una società florida, tanto da aumentarne (fittiziamente) il capitale di un milione di euro. Una società fantasma, sotto le spoglie di un capannone in zona industriale di Padova dove non si svolgeva alcuna attività. Presentando fatture false i vertici Fimbal sono riusciti a farsi dare 250 mila euro dalla Bcc di Piove e dalla Friuladria Credit Agricole 200 mila euro, poi altri 300 mila. I soldi appena depositati nel conto della Fimbal venivano puntualmente prelevati e girati sul conto della società Tarragona Polimeros riconducibile ai medesimi soggetti. Con lo stesso raggiro erano riusciti a farsi concedere leasing per diverse auto di lusso, tra cui tre Jeep Grand Cherokee e una Bmw oltre a un camper. Silvano Francesco Bellei, Simone Bellei, Marco Alberti, Marco Manzoni e Giorgio Corsini sono stati, in momenti diversi, amministratori della Fimbal. —
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