TURNER

Noto come l’anticipatore dell’impressionismo e di Claude Monet in particolare, giramondo di paesaggi noti e meno noti da Venezia all’Inghilterra, William Turner ha lasciato un’ampia produzione di marine, tramonti e navigli solitari, paradigma di una concezione romantica ed eccentrica dell’esistenza. Ora “Turner” del regista Mike Leigh (“Belle speranze”, “Segreti e bugie”, “Il segreto di Vera Drake”) porta sullo schermo l’ultima fase della vita del celebre pittore londinese e ne descrive con precisione il lavoro, il carattere misantropo, la solitudine affettiva e sentimentale, i complessi rapporti familiari e con i colleghi della Royal Academy.
Grazie all'’morismo sottile e agrodolce che pervade tutti i suoi film, unito a una forte dose drammatica, Leigh contrappone la solarità della concezione luministica del pittore a un universo di solitudine in cui l’uomo mascherava con l’antipatia la sua profonda sofferenza interiore. Ne risulta un film di solido quanto tradizionale impianto biografico, in cui si staglia la straordinaria interpretazione di Thimoty Spall oltre alla fotografia di Dick Pope, candidata all’Oscar, che rilancia i suoi quadri. Peccato che la produzione non abbia girato a Venezia, per i motivi economici: la rappresentazione della laguna sarebbe stata non convenzionale. (mi.go.)
Durata: 150’ - Voto: ***
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