Ucciso un giovane marocchino

Identificato l'uomo trovato morto nell'ex bar da Gigetta: aveva 26 anni
 
PIOVE DI SACCO.
Ha un nome e un cognome il cadavere in avanzato stato di decomposizione rinvenuto sabato pomeriggio nella casa disabitata al civico 17 di via Rusteghello: si tratta di Mahmmed Choufaoui, di origine marocchina. Avrebbe compiuto 27 anni il prossimo 22 maggio. L'identificazione è stata possibile perché gli sono stati trovati addosso dei documenti, fra cui una carta d'identità, un passaporto e il verbale dell'arresto che aveva subito lo scorso 19 febbraio in centro a Piove di Sacco. Un sabato sera, mezzo nudo nonostante il gelo, il giovane girava ubriaco per le piazze della città urlando e tirando calci contro le saracinesche dei negozi. Era stato l'assessore ai Servizi sociali Antonio Sartori, testimone del comportamento esagitato del marocchino, a dare l'allarme ai carabinieri. Choufaoui sarebbe stato riconosciuto anche da alcuni connazionali, nonostante le pessime condizioni in cui si trova il corpo. Sono comunque in corso ulteriori accertamenti. E' certo ormai che sia stato ammazzato. Probabilmente a colpi di bastone: ha il cranio fracassato e il volto spappolato. Il corpo è stato trovato all'interno dell'abitazione, in una stanza al piano terra, in mezzo all'immondizia. E' stato un connazionale ad avvisare i carabinieri. Era andato in via Rusteghello per cercare riparo, ma appena è riuscito a introdursi nella casa chiusa da anni, è stato investito dal fortissimo odore che emanava la salma. La casa, dove un tempo c'era il bar Da Gigetta, gestito da un'anziana morta diversi anni fa, aveva porte e finestre murate. Ugualmente alcuni nordafricani erano riusciti ad aprirsi un varco ed entrare. L'alloggio è stato utilizzato come ricovero temporaneo di fortuna da extracomunitari senza dimora. Più di tanto non si fermavano, però, dato che non ci sono acqua, luce e gas. Nemmeno mobilio, salvo qualche sedia malconcia.  I carabinieri nella notte hanno effettuato quindici perquisizioni in casa di connazionali che sono risultati aver avuto rapporti con la vittima. In particolare a Pontelongo, in via Zuccherificio, dove lo stesso Choufaoui era domiciliato. Una ventina di persone sono state convocate in caserma a Piove di Sacco e identificate. Al momento, però, non ci sarebbe alcun indiziato del delitto. Quello che appare certo agli uomini del nucleo investigativo dell'Arma di Padova è che l'omicidio sia avvenuto all'interno dell'abitazione dove è stato rinvenuto il cadavere. Nella stanza ci sono schizzi di sangue fino al soffitto, ad indicare anche la violenza e la brutalità dell'uccisione. La casa è stata piantonata tutta la notte dai militari e ieri mattina è stato effettuato un nuovo sopralluogo alla luce del giorno: i carabinieri cercano l'arma del delitto, un bastone o una spranga, che tuttavia non sarebbero stati trovati. Il delitto sarebbe avvenuto almeno quindici giorni fa. Un lasso di tempo che rende più difficili le indagini e che assicura all'assassino un netto vantaggio rispetto ai carabinieri.  

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