Ulivi in fiamme ad Arquà Torna l’incubo piromani

PETRARCA. In coincidenza con il grande caldo si apre, purtroppo, la stagione degli incendi sui Colli Euganei. Alcuni episodi registrati nelle ultime ore tra Arquà Petrarca e Cinto Euganeo hanno rimandato indietro la memoria a due anni fa, quando per un mese i colli vennero funestati da più attacchi da parte degli immancabili piromani.
L’incendio più grave è stato quello toccato ieri pomeriggio all’uliveto di via Marlunghe di proprietà di Attilio Geremia, ex dirigente dei servizi forestali regionali e presidente dell’associazione patavina degli apicoltori. Il rogo ha interessato circa 600 metri quadri di sottobosco e di terreno coltivato a ulivi. Le piante danneggiate seriamente sono state una cinquantina: «Per due o tre anni dovrò rinunciare alla produzione per queste piante» spiega sconsolato Geremia «Non è peraltro la prima volta che viene incendiato lo stesso uliveto: due anni fa ho subito almeno due attacchi incendiari più o meno gravi».
Per domare le fiamme, ieri in via Marlunghe – poco distante dal ristorante Aganoor – sono arrivati i vigili del fuoco di Este e alcune squadre del Corpo forestale dello Stato, attivate dalla chiamata d’allarme di alcuni residenti. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri della stazione di Galzignano Terme.
L’incendio al vigneto di Geremia (il danno non è assicurato e non ci sono stati feriti) fa il paio con quello che si è verificato la sera prima tra via Ventolone e via Fontanelle (danni ben più modesti), ma anche soprattutto con quelli registrati solo qualche decina di minuti prima in via Roverello a Cinto Euganeo e in via Scalette ad Arquà, per 300 metri totali di lunghezza.
«Questa via prosegue guarda caso fino a via Marlunghe» denuncia Luca Callegaro, sindaco di Arquà Petrarca e neo presidente del Parco Colli «Per me i due incendi, e gli altri episodi minori, sono opera di un unico squilibrato. Non so come altro definirlo. D’altra parte, dar vita a un incendio con questo caldo è fin troppo facile. Basta un accendino e l’erba secca fa il resto. In queste zone poco abitate si può agire indisturbati e provocare seri danni».
Callegaro lega gli episodi delle ultime ore a quelli avvenuti due anni fa sugli Euganei: «Temo che siano opere dolose, sempre opera della stessa mano. Mi auguro che finisca tutto qui, ma in caso contrario siamo pronti a mettere in campo un programma di ronde sul territorio, coinvolgendo anche il Parco Colli di cui sono diventato presidente. E se troveremo l’autore di questi roghi, lo giuro, questi pagherà anche per tutti i danni degli ultimi anni».
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