Un Bomber in meta: dopo la vittoria il sì della sua Giulia

ALTICHIERO. Chiamarsi Bomber. Nel calcio è un soprannome talmente inflazionato da essere diventato di culto, nel rugby invece è decisamente più raro. Quando però si “segna” in modo fantasioso e plateale come Mirko Varise, 32 anni, pilone del Valsugana Padova, va da sé che mai nomignolo fu più azzeccato.
Domenica scorsa, al termine dell’incontro di serie A vinto dai biancazzurri sul Colorno, agli impianti di Altichiero, il giocatore padovano si è avvicinato alla tribuna, si è inginocchiato di fronte alla sua ragazza e le ha chiesto la mano sfoderando il fatidico anello, fra gli applausi a scena aperta del pubblico e i cori di festa dei compagni di squadra.
Di fronte a un coup de theatre capace di commuovere ogni signora presente, la fortunata, Giulia Canova, 25 anni, titolare di un negozio di abbigliamento di Conselve, dov’è presidente della locale associazione dei commercianti, ha ovviamente accettato la proposta. L’anno prossimo, tra maggio e giugno, convoleranno a nozze.
«D’altra parte, dove lo ritrovo un Bomber così?», ripete lei sorridendo, saldamente abbracciata al suo Mirko. Da un anno vivono insieme. Lui nel frattempo ha anche cambiato lavoro, reinventandosi giardiniere, per avere più tempo da condividere con la sua metà.
«Altro che Bomber, ormai sono ufficialmente un gentleman», scherza il protagonista del gesto che ha reso indimenticabile una giornata già di per sé storica, dalle parti del Valsugana, il club di Altichiero che domenica affronterà i suoi primi playoff per la massima serie contro L’Aquila.
Mirko Varise in arte Bomber è da quattro anni uno dei motori della mischia biancazzurra. Pilone destro possente, prima di approdare al Valsu ha giocato nel Cus Padova, dove cinque anni fa, nell’ottobre 2011, durante un terzo tempo, ha conosciuto la donna della sua vita. Un altro terzo tempo, questa volta con i compagni del Valsugana, ha messo in moto l’idea della proposta di matrimonio in campo.

«Mi sono sbilanciato dicendo che se andava bene questo campionato avrei chiesto la mano di Giulia», racconta, «Era da un po’che volevo farlo ma aspettavo un momento speciale. Due anni fa avevo visto fare la proposta in campo al mediano di mischia della Romania (Florin Surugiu, alla Coppa del Mondo 2015). Ne ho parlato con alcuni dei vecchi della squadra e l’abbiamo organizzata. Domenica l’ho detto prima della partita al coach, alla fine a tutti», spiega. «Lei sospettava qualcosa: viene sempre a vedermi ma stavolta avevo invitato i miei e i suoi, un po’di ansia c’era. Temevano che annunciassi il ritiro».
«Io non ne sapevo niente», conferma Giulia, «Anche se da quando si sono qualificati in poule promozione ho iniziato a sentire un po’di battute. Del tipo: “dai Bomber che ti tocca”, ma ero comunque dubbiosa. Alla fine è successo. Un po’me l’aspettavo. Ho sentito il cuore che andava a mille», confida, «Non ho pianto perché ero travolta dalle emozioni, ma è stato magico".
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