«Un busto di Mussolini vicino alla palestra»

I testimoni: uno studente spostato dal corso serale al diurno
ISTITUTO TECNICO. L’ingresso del Marconi e, sopra, la scuola cittadina
ISTITUTO TECNICO. L’ingresso del Marconi e, sopra, la scuola cittadina
PADOVA. Sapeva che nell'Istituto si sarebbero verificate delle irregolarità sulla formazione delle classi e nello svolgimento degli scrutini di fine anno? E' in grado di fornire particolari sulla presunta propaganda fascista? Gli studenti sarebbero stati accompagnati in locali di lap-dance? Ha notizia che i collaboratori scolastici siano stati usati dalla dirigente d'istituto come suoi autisti?


Queste le domande a cui è stata sottoposta la ventina di testi scelti dalla procura, fra docenti, studenti ed ex studenti, personale scolastico e tecnici regionali, per far luce sulla presunta diffamazione, poi tramutata dalla Procura di Trento in ipotesi di abuso d'ufficio. I testi hanno tutti risposto. Qualcuno dicendo di non essere al corrente e di aver sentito solo voci, ma dopo la pubblicazione dell'articolo. La maggior parte, invece, ha aggiunto particolari che hanno convinto la magistratura a vederci chiaro. In particolare le dichiarazioni di un dirigente dell'Ufficio scolastico regionale, incaricato fin dal dicembre 2009 dal direttore generale di svolgere un accertamento ispettivo al Marconi, ha confermato di aver appreso di gite con lap-dance, di propaganda politica, di un collaboratore usato come autista e di scrutini e dei verbali sparito. «All'inizio dell'anno scolastico 2009/2010 nell'elenco di una classe terza serale dove insegnavo, risultava iscritto uno studente - racconta una professoressa - Il ragazzo ha frequentato il corso serale. Qualche mese più tardi il suo nome è sparito inspiegabilmente dall'elenco alunni del registro, per ricomparire poco dopo con il timbro della segreteria che certificava il trasferimento da una classe del diurno al serale. Quando chiesi spiegazioni allo studente, mi rispose che lui di giorno lavorava e che quindi non aveva mai partecipato a corsi diurni».


Per quanto riguarda la propaganda, un altro docente ha dichiarato «di aver visto un busto di Mussolini vicino alla palestra». Già nel luglio 2009 una prof aveva scritto al «provveditorato» denunciando propaganda elettorale dentro l'istituto di via Bruno.
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