Un ragioniere davvero... speziale

TREBASELEGHE. «Produciamo zafferano di primissima qualità e presto inizieremo a commercializzarlo. Dall’Albania». È una storia al limite tra il sogno pioneristico, l’intuizione vincente che cambia la vita e l’incoscienza giovanile. Federico Sacchetto, 28 anni, ragioniere in un’azienda locale e la fidanzata Denisa, 25 anni albanese, studentessa di Psicologia a Padova, abitano a Trebaseleghe in via Spellatteria in una porzione della casa di famiglia di lui, divenuta anche il “laboratorio” da dove è partito il loro progetto di coltivare lo zafferano in Albania. «Ho cominciato a informarmi su internet sulla base della nostra passione comune per la cucina e sulla convinzione che lo zafferano è una spezia non ancora molto diffusa e conosciuta in Italia», racconta Federico. «Poi abbiamo pensato di sfruttare un terreno incolto di 1500 mq, di proprietà della famiglia di Denisa, 80 km a est di Tirana, iniziando la coltivazione». Sacchetto, prima di cominciare l’avventura, è stato a Navelli (Aq), dove si coltiva zafferano da quando, nel 1230, un monaco domenicano del posto importò i primi bulbi dalla Spagna. «A Navelli ho imparato le tecniche di coltivazione, raccolta ed essiccazione, acquistando i bulbi originali», spiega il giovane. «Oggi abbiamo piantato 10.000 bulbi nel terreno in Albania che si trova alla stessa latitudine dell’Abruzzo e quindi gode di condizioni climatiche favorevoli alla crescita del crocus sativus, dal cui fiore si ricava lo zafferano». I fiori viola dello zafferano, al massimo 3 per bulbo, contengono insieme a 3 pistilli gialli, alcuni stigmi rossi che essiccati, diventano spezia nella forma di filamento o di polvere. «Il nostro obiettivo», spiega Sacchetto, che ha aperto in Albania la società Victus Fed Shpk, «è arrivare nel giro di qualche anno a commercializzare un prodotto di alta qualità per usi non solo alimentari, ma anche medici. Il nostro zafferano non verrà polverizzato e si chiamerà “Saffron Victus”». Considerata la difficoltà di produrre la spezia, che ha un ciclo annuale, da agosto quando fiorisce il bulbo a gennaio quando si conclude l’essiccazione e che richiede la raccolta a mano, fiore per fiore e stigma per stigma, il valore per le qualità più basse si aggira sui 2.500 euro al kg; per qualità superiori, come lo zafferano di Navelli, si può arrivare a 20.000. «Siamo soddisfatti dei primi raccolti», conclude Sacchetto, «fra pochi mesi completeremo la struttura in Albania, con un piccolo laboratorio per ottenere permessi e certificazioni necessari ad avviare la distribuzione».
Francesco Zuanon
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