Una donazione per il museo di Antropologia 200 scheletri e una scoperta molto rara

È la più grande donazione mai ricevuta dal museo di Antropologia, ed una delle più consistenti mai arrivate, in generale, all’università di Padova: sono i resti di 200 individui che la necropoli preistorica di Al-Khiday, nel Sudan centrale, ha restituito nel corso della campagna di scavo diretta da Donatella Usai e Sandro Salvatori, del Centro studi sudanesi e sub-sahariani di Treviso, con il supporto delle università di Padova, di Parma, di Milano e con il contributo del ministero degli Affari esteri. I reperti, donati dal Centro studi sul Sudan, sono già raccolti a Palazzo Cavalli (nella foto), e a breve ne verrà esposta una selezione dei più significativi. «Le sepolture», spiega Donatella Usai, archeologa, «appartengono a quattro diversi gruppi cronologici: pre-Mesolitico, Mesolitico, Neolitico e Meroitico. Fra le scoperte, è stato particolarmente interessante trovare calcoli prostatici, che appartengono ad un uomo anziano vissuto più di novemila anni fa. I calcoli ai reni si trovano di frequente, ma quelli alla prostata, anche oggi, sono molto rari». I casi in letteratura, pare, si contano sulle dita di una mano, almeno se si parla di “calcoli giganti”. Quelli in questione misurano tre centimetri di diametro, e sono i più antichi mai ritrovati. «Siamo felici di poter donare questa collezione ad un sito italiano» conclude Usai. (s.q.)
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