Una padovana lancia boutique e magazine e gli affari corrono nel segno del piacere

PADOVA. "Combatti lo stress del rientro... con un orgasmo o due": il suggerimento, peraltro gradito in ogni stagione, si confà a chi è partita con il progetto di inondare di piacere il mercato sull’onda di deliziosi utensili all’uopo ideati e con un design da soprammobili stilosissimi e che invece sono dildo, palline, ogni genere di forme a cactus, va da sé senza spine, e compagnia vibrante. Sex toys così eleganti e poco espliciti che, nei tempi di inattività, si potrebbero piazzare sullo scaffale in entrata e spacciarli per dei Philippe Stark.
Magazine patinato. Virginia Cerrone, 30 anni, padovana, bella senza artifici, laurea in relazioni pubbliche e comunicazione più un master a Londra, da pochi giorni ha lanciato in rete la sua, e del socio italo-turco Evren Inangiray, boutique online «per il piacere e l’intimità femminile».
Si chama “pureeros”, una startup che conta su un team di 10 persone da mezzo mondo più la giovane società Hevelop di Villanova di Camposampiero, diventata socia, che cura l’aspetto tecnico. Insieme all’e-commerce, hanno lanciato l’e-magazine VidesWeek di cui Virginia è direttrice: pagine virtualmente patinate che parlano di masturbazione femminile, sesso dopo la gravidanza, in menopausa, sessualità lgbt e giù siglando, piacere in ogni tempo e declinazione. Il tutto, boutique e magazine, rivolto alle donne da sole o in coppia. Un business che si fa strada a ritmo di orgasmi.
Il diritto all’orgasmo Non che il mercato dei sex toys sia languente tra web e negozi ben piantati in ogni remoto angolo di provincia, ma la company di Virginia ha una peculiarità che fa la differenza, pensata com’è da una donna per le donne con l’obiettivo di «creare un mondo migliore per le donne. Con o senza partner, il piacere è un diritto di ogni donna. Vogliamo invitare tutte ad aprire la mente e a connettersi con il proprio corpo per esplorare ogni forma di piacere senza vergogna». Un capitolo dell’intramontabile volume “riappropriamoci del nostro corpo”.
L’avventura nel mondo dei sex toys è nata due anni fa a Londra, dove Virginia vive a mezzo tempo con Padova: «Tutto è cominciato dalle chiacchiere di sera, sul divano di casa, con il mio coinquilino Evren: lui lavorava nella finanza, io nel marketing. Un po’ alla volta il progetto si è formato e abbiamo iniziato a lavorarci. Che fosse l’idea giusta lo sapevo in quanto donna, la sessualità femminile è ancora tabù, volevo fare qualcosa per togliere il velo a questo tabù verso una sessualità vissuta in modo onesto e libero».
«Insomma» continua Virginia «ci siamo trovati nel posto giusto, al momento giusto e con l’idea giusta. Everen ha fatto ricerche nel mercato del sex tech, che è in crescita del 3 per cento l’anno in generale, online del 40 per cento in quattro anni. La nostra particolarità è che abbiamo un format unico, ci definiamo il “net à porter” del piacere femminile. Attraverso il magazine sviluppiamo la parte educativa insieme a un team specializzato. Ricordiamoci che una delle domande più frequentate dalle donne su google è: perché non riesco a raggiungere l’orgasmo? Noi mettiamo assieme il prodotto e l’informazione».
«Ci hanno discriminato» Iniziare non è stato semplice perché «questo è un settore bandito dagli acceleratori di imprese, di startup per via della tematica. Ce l’abbiamo fatta, mettendo i nostri risparmi, ora abbiamo investitori privati e professionisti da Londra, Hong Kong, Bangkok».
Il primo ordine in assoluto arrivato su www. pureeros. com è stato il sex toys “Crescendo”, dall’Italia: trattasi di vibratore che si adatta al corpo. Alla cliente arriverà a casa un pacchetto anonimo, carta marrone, privo di riferimenti al contenuto. I prodotti in vendita sono selezionati tra i brand esistenti, gli ordini arrivano a “pureeros” che poi fa le spedizioni.
Spulciando il catalogo Giusto per sbirciare l’elegante catalogo, i gadget che vanno per la maggiore sono i vibratori, che tanta strada hanno fatto da fine Ottocento quando furono inventati per curare i casi di isteria e uno se lo comprò pure la regina Vittoria. Dai 40 ai 200 euro, in silicone, ceramica, pietra, acciaio, colori vari, piacere singolo o doppio, e va molto anche il Luwi, preservativo al contrario: lo usano le donne, si può indossare fino a 8 ore prima del dunque, doppia protezione anti gravidanza e anti malattie.
E good vibrations siano.
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