Una piazza per Peraga La giunta vara un piano dopo 40 anni di attesa

Area nuova Piazza Peraga 18.7.00 Natoli foto PIRAN
Area nuova Piazza Peraga 18.7.00 Natoli foto PIRAN

VIGONZA

Otto amministrazioni non sono riuscite a dare un aspetto decoroso a Peraga, una frazione che da 38 anni attende la sua piazza ma vede solo nuove edificazioni mentre le attività chiudono.

Ci prova ora la giunta guidata da Innocente Marangon, che ha approvato un piano per la riqualificazione urbana del centro di Peraga redatto dall’architetto vigontino Massimo Benetollo.

Obiettivo: riorganizzare gli spazi che collegano l’area del Castello e della Corte dei Da Peraga con quelli della chiesa parrocchiale salvaguardando anche le presenze storiche che connotano questa parte del centro abitato ma anche per evitare che nuovi insediamenti su aree libere o trasformazioni su aree consolidate stravolgano il tessuto urbano.

Fra i siti da riqualificare l’area di proprietà privata dov’è prevista la nuova piazza.

Un’opera che ha una lunga storia di progetti mai giunti a compimento. L’ultimo prefigurava la costruzione di tre edifici che assieme a quello esistente facevano da perimetro. Erano previsti portici e locali commerciali al piano terra, garage privati interrati, parcheggi pubblici sul retro a chiusura dell’accesso di via Paganini.

L’attuale amministrazione intende mantenere, in antitesi con altre proposte, la previsione di uno o più edifici che fungano da quinta architettonica sul lato opposto alla chiesa. E inserire spazi verdi, integrare nel piano un piccolo edificio storico fronte strada e ricavare più parcheggi pubblici per favorire la vitalità del settore commerciale e una maggiore partecipazione alle funzioni religiose.

Viene pure richiesta la disponibilità in proprietà del privato di un’area sul retro canonica per ricavare altri parcheggi pubblici con accesso da via Paganini e l’incremento dei parcheggi con entrata da via Bonaventura interessando parte del giardino della casa canonica, di proprietà della parrocchia. Ci sarebbe la disponibilità della Diocesi a cedere l’area della canonica. Si aprirebbe così la possibilità di un dialogo col Comune per trasferire il volume ampliando lo spazio attorno alla chiesa. L’alternativa sarebbe l’uso dell’area a parcheggio sul fianco ovest della chiesa mantenendo la canonica e una modesta riduzione del giardino privato.

Oltre alla piazza e all’adiacente area della chiesa, il progetto prevede la riqualificazione di proprietà private di un certo valore storico come l’ex trattoria Caciane, che fu punto di ristorazione tipico e attualmente in disuso. Ma anche il rudere del Mulino sulla Tergola per il quale si era ipotizzato perfino un b&b con ristorante; l’ex Consorzio agrario ora chiuso, interessato da una proposta di riconversione ad usi residenziali; l’ex scuola materna, una procedura di fallimento in atto con la prevedibile messa all’asta per una riconversione residenziale e l’area dell’urbanizzazione Santa Maria, acquisita da un fallimento, interessata da un progetto che prevede un edificio a L con piazzetta pubblica.

Fra gli spazi pubblici riqualificabili il Castello e la barchessa, di proprietà comunale. Il complesso ex villa Bettanini, riferimento primario, da anni attende un restauro che deve necessariamente attivarsi da una definizione sugli utilizzi.

Ma c’è anche il famoso rudere “Pavanello”, che da decenni condiziona la viabilità per la posizione baricentrica sull’incrocio di via Bonaventura con via Marconi. Essendo recentemente passato di proprietà comunale, è previsto lo studio di soluzioni che dovranno essere condivise con la Soprintendenza. —

Giusy Andreoli

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