Una scelta di cuore: Silvia e Pietro con il Cuamm in Sud Sudan
Lei amministrativa e con un’esperienza alle spalle in Sierra Leone, lui infermiere. “Quando parti lasci un pezzo di te a casa, stavolta andiamo in famiglia”

Silvia e Pietro sono pronti a partire. Domenica prossima voleranno a Lui, in Sud Sudan insieme a Medici con l’Africa Cuamm. Silvia Rizzetto, amministrativa; Pietro Gottardo, infermiere. Dopo tanta formazione, hanno voglia di mettersi in gioco e dedicare professionalità, energie e passione all’Africa. A 30 anni lei, e 28 lui, hanno le idee chiare e una luce speciale che brilla nello sguardo: quella che nasce dal mettersi in gioco, dal desiderio di far parte di un sogno più grande, quello che il Cuamm porta avanti da oltre 70 anni.
Dopo un’esperienza con Medici con l’Africa Cuamm a Pujehun, in Sierra Leone, nel 2018, Silvia ha deciso di seguire la sua formazione e ha iniziato a lavorare presso un’azienda che si occupava di bilanci e sostenibilità. Nel cuore c’era sempre il desiderio di partire per l’Africa, però. La sua collaborazione con il Cuamm è ripresa nell’estate del 2022, quando ha cominciato a seguire la parte amministrativa dell’impegno dell’ong padovana in Ucraina.
«Poco dopo aver conosciuto Silvia, lei è partita per la Sierra Leone. Ero molto orgoglioso e contento di questa sua scelta – spiega Pietro – e pian piano è maturato anche in me il desiderio di trascorrere un periodo in Africa, intenzione che si è confermata, e anzi è aumentata, quando è tornata dal campo, ascoltando i suoi racconti».
«Abbiamo pensato molto a che svolta dare alla nostra vita professionale, ci siamo dati come obiettivo quello di partire e di fare insieme questa esperienza – ci racconta Silvia – Sarà una partenza molto diversa dalla precedente, perché mi porto con me la famiglia». Il compagno Pietro dice: «Parto con la consapevolezza che incontrerò situazioni che non ho mai affrontato nella mia vita professionale, ma credo, per quello che dipende da me, che ci sia sempre la possibilità di studiare e prepararmi. Dovrò entrare in punta di piedi e mettermi continuamente in discussione, e soprattutto dovrò osservare tanto prima di agire». E concludono: «In valigia portiamo con noi “il dialogo”, quello tra noi due, quello con i colleghi, con gli altri espatriati, nell’incontro con l’altro: un aspetto fondamentale per curare le relazioni. La capacità di saper affrontare insieme lo stress, le difficoltà che si presenteranno e poi la capacità di rielaborare ciò che stiamo vivendo».
Indipendente dal Sudan dal 2011, il Sud Sudan è l’ultimo degli Stati nati in Africa. Paese fragilissimo, è il più povero del mondo, al 189° (ultimo) posto in base all’Indice di sviluppo umano. 12 milioni di abitanti, di cui 2 milioni sfollati interni e oltre 2 milioni di rifugiati nei paesi confinanti. Un sistema sanitario completamente affidato alle ong e a fondi internazionali, oggi si trova di fronte a una nuova ennesima emergenza: accogliere le persone che fuggono dal Sudan a causa degli scontri dell’ultimo mese (oltre 50.000 persone).
Medici con l'Africa Cuamm è presente in Sud Sudan dal 2006, anno in cui avvia il proprio intervento nel paese con la riabilitazione e riapertura dell'ospedale di Yirol, in Lakes State. Ad oggi opera in 11 contee, tra Lakes State e Western Equatoria State, a fianco delle autorità locali nel sostenere tutti i livelli del sistema sanitario, dalla comunità alle strutture di salute primaria, fino agli ospedali e agli annessi istituti formativi per infermieri e ostetriche. Nel 2022, le 103 strutture sanitarie supportate hanno effettuato: 665.114 visite ambulatoriali; e i 924 operatori sanitari di villaggio hanno realizzato 293.629 trattamenti comunitari contro malaria, diarrea e pneumonia e attività di educazione sanitaria nelle aree più remote. A questi si è aggiunto un servizio di ambulanze gratuito, che permette di garantire una pronta risposta ai bisogni della popolazione residente e sfollata a seguito di scontri e alluvioni.
Nel corso del 2022, l’ospedale di Lui, (Western Equatoria) dove andranno a lavorare Silvia e Pietro, ha realizzato 631 parti assistiti (di cui 117 cesarei), 601 prime visite prenatali, 23.748 visite ambulatoriali (di cui 5.143 a minori di 5 anni), 5.229 ricoveri (di cui 1.290 in maternità e 1.578 in pediatria). Durante lo stesso anno si sono diplomati i 21 studenti iscritti al corso triennale di ostetricia presso l’annesso e omonimo Istituto di Scienze Sanitarie.
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