Undici centenarie, grande festa all’Oic per le nonnine padovane

Alla struttura di via Nazareth festeggiati gli anziani del quartiere che da anni vivono nella casa di riposo che sarà ampliata per altri 150 posti. Con una spesa di 20 milioni

FORCELLINI. Sono la storia e la memoria di un’intera comunità: capostipiti di progenie secolari e pietre miliari di ogni genoma. Sono i centenari e i nonni della città del Santo. Ieri pomeriggio all’Oic di via Nazareth sono stati festeggiati gli avi del quartiere 3. Una festa per prime donne purtroppo rovinata da una pioggia repentina, violenta e battente. Ma per chi ha visto la carestia, superato una guerra e fatto i conti con un secolo, un acquazzone, per quanto scrosciante, è solo un temporale.

In tutto i nonni del club Over 100 delle strutture Oic sono una cinquantina, nella terza circoscrizione sono in 21; ieri alla festa 8 erano gli ospiti di via Nazareth 38. Sono nati tra il 1908 e il 1912: Emma Galiotto (104); Marcella Minardi (100); Rita Michelon (101); Serina Bordin (101); Amelia Ruzzante (102); Annita Luppi (102); Anna Noldin (102) e Marilla Strucci (100). Mentre del quartiere c’erano Teresina Rossetto (102); Vittoria Galtarossa (101) e Maria Voghera (102). E la lista d’attesa dei 99 e 98 è piuttosto lunga e cresce di anno in anno.

Non per niente il Cdq 3 di Gloria Pagano (Pd), grazie alla collaborazione di alcuni volontari e del consigliere Lamberto Salvato, hanno raccolto alcune delle storie dei nonni dei rioni in un libricino («Raccontami di te») diventato uno spettacolo teatrale di successo.

Alle spalle della struttura di Forcellini, che ospita 250 anziani con un staff di 120 persone, sta sorgendo una cattedrale dedicata ai veterani della vita: «150 posti e 20 milioni di euro investiti», rivela Angelo Ferro, presidente della Fondazione Oic, «la nostra personale sfida, in collaborazione con il Comune e le parrocchie, per gli anziani della città. Da notare la vicinanza con l’ospedale che è sicuramente un vantaggio per le famiglie». L’inaugurazione a primavera.

A sentire le protagoniste della longevità, in casa di riposo si sta quasi meglio che a casa: Marcella Minardi, appassionata di uncinetto, carte (di quelle che giocano per vincere, che partecipare è per le schiappe) e parole crociate, è arrivata all’Oic da Milano. Qui s’è fatta il suo giro di amicizie e fino all’anno scorso dava filo da torcere nei tornei di burraco. Adesso la mente le gioca qualche scherzetto: «è amica della regina», sorride la nuora Clara, «viene spesso a farle visita e, di recente, desidera sposare il re». Mentre Serina ha avuto 3 figli, ma se ne ricorda 5. Poi le dicono che no, erano solo 3 e giù a ridere di gusto, finchè non arriva il foulard, omaggio alle principesse centenarie, e comanda: «mettimelo che sono bella». C’è chi era una sarta bravissima, come Annita, oggi assistita dalla primogenita Francesca di 82 anni e chi discende da una famiglia di musicisti, come Amelia, da 20 anni all’Oic dopo una vita a piazza Castello.

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