Unicredit e Mps personale in sciopero Oggi banche chiuse

La protesta (che interessa anche Antonveneta) riguarda integrativi disdetti e premi ai dipendenti non pagati

PADOVA. E’ inutile oggi andare in una delle tante filiali della Banca Antonveneta, Monte dei Paschi di Siena ed Unicredit per effettuare qualsiasi tipo di operazione bancaria. Per tutta la giornata sono in sciopero, per motivi diversi, quasi tutti i lavoratori degli istituti di credito citati sopra. Lo sciopero è stato indetto da Fabi, Dircredit, Fiba-Cisl, Fisac-Cgil ed Uilca-Uil. Dalle 9 alle 11 i sindacalisti ed i delegati dell’Antonveneta terranno un sit in di protesta davanti la direzione centrale di via Trieste. Come indicato nel volantino sindacale, che oggi sarà distribuito anche ai passanti, tre sono i motivi della lotta dei dipendenti. Il piano industriale già presentato dalla proprietà è irricevibile. No alla disdetta unilaterale dei contratti aziendali. No ad ogni tipo di esternalizzazione. Per il resto tutti i rappresentanti dei sindacati promotori dello sciopero, il cui portavoce è Marco Messina, della Cgil, sostengono che «il piano della proprietà scarica sulle spalle dei lavoratori i costi del risanamento e tutto il peso delle inefficienze e degli errori manageriali, passati e presenti».

Nel documento sindacale è anche scritto che, prima di parlare delle singole decisioni che andranno a cadere sulle spalle dei singoli lavoratori, è fondamentale passare al setaccio «i privilegi del top management e dei dirigenti apicali, i benefit di cui godono, le consulenze» e tenere conto, già adesso, del numero preciso dei pensionamenti futuri anche in base agli effetti reali che avranno sulla nuova riforma delle pensioni e del Welfare, redatta dal ministro Elsa Fornero e già approvata dal Governo Monti. Oltre allo sciopero di oggi, i sindacati hanno anche indetto il blocco del lavoro straordinario, ogni lunedì ed ogni venerdì, sino al 13 agosto. Per Unicredit lo sciopero è contro il mancato pagamento del premio di risultato e le condizioni di lavoro che “peggiorano anno dopo anno”. «La proprietà ci deve i duemila euro annuali a testa che dovevano entrare nelle nostre tasche già a giugno» osserva Michele Pizziol, della Fiba-Cisl «Non può pretendere che la discussione di tale premio, che ci siamo conquistati sul campo, debba essere inglobata all’interno della contrattazione aziendale nazionale». I lavoratori Unicredit sono 300 a Padova e 150 a Rovigo.

Felice Paduano

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