Unioni dei Comuni ormai al capolinea La dissoluzione è inarrestabile

Una vera e propria diaspora. Una secessione leggera che pare diventata inarrestabile. Per le Unioni di Comuni della provincia di Padova il 2019 sarà ricordato come l’anno della grande crisi.
UNIONE MEGLIADINA
Il processo di disintegrazione è partito in realtà il primo luglio 2018 quando si è sciolta l’Unione Megliadina, che metteva insieme Megliadino San Fidenzio, Megliadino San Vitale e Saletto. Megliadino San Fidenzio e Saletto sono confluiti, insieme a Santa Margherita d’Adige, nel nuovo Comune di Borgo Veneto, nato il 17 febbraio 2018. Megliadino San Vitale ha invece preferito continuare per conto suo.
UNIONE PD NORDOVEST
Ne facevano parte, dal 30 dicembre 2008, le amministrazioni comunali di Campodoro, Campo San Martino, Curtarolo, Piazzola sul Brenta e Villafranca Padovana. Poi, uno alla volta, i cinque Comuni che si erano impegnati in un percorso di condivisione hanno esercitato il loro diritto di recesso: Curtarolo se n’è andato il primo gennaio 2015, Villafranca Padovana lo ha seguito a Capodanno 2016.
Poi Campodoro e Campo San Martino, dal primo gennaio 2019, si sono riappropriati di Polizia Locale, messi di notificazione, Protezione civile, Servizi demografici e via elencando.
UNIONE COLLI EUGANEI
Ma non è finita. Anche l’Unione dei Comuni dei Colli Euganei si appresta a chiudere i battenti. Il 25 marzo la giunta dell’Unione ha deliberato lo scioglimento consensuale prendendo atto dei provvedimenti di recesso approvati dai consigli comunali di Arquà Petrarca (9 aprile 2019), di Cinto Euganeo (30 aprile) e Baone (7 giugno).
Lo scioglimento è fissato per il 31 dicembre 2019.
UNIONE MEDIO BRENTA
Una disgregazione tira l’altra e anche l’Unione dei Comuni del Medio Brenta, che si era costituita il 10 aprile 2006 con l’adesione delle amministrazioni comunali di Cadoneghe e di Vigodarzere, ha scelto di abbassare la serranda. Dal gennaio 2015 aveva aderito anche l’amministrazione di Curtarolo. L’insediamento di un vertice dell’Unione a forte trazione leghista (Martina Rocchio, sindaco di Curtarolo. Adolfo Zordan, sindaco di Vigodarzere e deputato del Carroccio; Marco Schiesaro, giovane e grintoso primo cittadino di Cadoneghe ha determinato la decisione di procedere allo scioglimento dell’ente, che scatterà il primo gennaio 2020.
CAMPOSAMPIERESE
Tira aria di bufera anche sulla Federazione dei Comuni del Camposampierese. Il 14 ottobre la giunta presieduta dal sindaco di Piombino Dese, Cesare Mason, ha infatti preso atto del recesso unilaterale deliberato il 30 settembre 2019 dal consiglio comunale di Trebaseleghe. L’exit dell’amministrazione municipale guidata dal sindaco Antonella Zoggia è fissato per il primo gennaio 2020.
Restano invece nell’ente gli altri dieci Comuni: Massanzago, Borgoricco, Campodarsego, Camposampiero, Loreggia, San Giorgio delle Pertiche, Santa Giustina in Colle, Villa del Conte e Villanova di Camposampiero.
Il CONSELVANO
Ha conosciuto giorni migliori anche l’Unione dei Comuni dell Conselvano, ente che ora annovera soltanto Conselve e Terrassa Padovana. Hanno già lasciato la nave le amministrazioni di Agna, Arre, Bagnoli di Sopra e Candiana.
L’UNIONE RETENUS
Massimo Campagnolo, neo-presidente dell’Ente Parco dei Colli Euganei, è anche, in qualità di sindaco di Cervarese, il “numero uno” dell’Unione Retenus, di cui fanno parte anche Rovolon, Saccolongo e Veggiano. Carmignano e Fontaniva in controtendenza portano avanti l’Unione dei Comuni della Brenta.
L’UNIONE PRATIARCATI
Albignasego, Casalserugo e Maserà compongono l’Unione Pratiarcati, che è presieduta da Gabriele Volponi, sindaco di Maserà. Va ricordato che nel 2018, per le Unioni dei Comuni padovane, lo Stato, attraverso la Regione Veneto, ha stanziato 630 mila euro. Risorse sicuramente scarse, che certo non bastano per gestire realtà particolarmente complesse. Dove alla convinzione dei politici devono affiancarsi le competenze dei tecnici. —
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