La rettrice accoglie le matricole all’Università di Padova: «Vivete l’accademia ma anche la città»
L’incontro tra Mapelli e gli studenti mercoledì sera, 8 ottobre, in un’aula del polo Beato Pellegrino: «Non rinunciate a stare in compagnia degli amici davanti a uno spritz»

«Se vi dicessi che imparerete solo a lezione vi starei dicendo una bugia bella e buona. Cogliete l’occasione di vivere in una città così effervescente per scoprire realtà diverse dalle vostre, siate curiosi». Mercoledì 8 sera, in una delle aule del Beato Pellegrino, le parole di benvenuto della rettrice dell’università di Padova Daniela Mapelli, ai nuovi studenti dell’anno accademico dipingono la città con colori più sgargianti del tramonto su Prato della Valle.
«Gli anni da universitaria sono stati i più belli e stimolanti della mia vita. Sono orgogliosa della quantità sempre crescente dei ragazzi che hanno desiderio di iniziare una nuova vita qui: non lasciatevi sfuggire le occasioni che questo posto vi può offrire, a partire dal nostro centenario ateneo e dai due siti Unesco: l’Orto botanico e la cappella degli Scrovegni. Avrete la possibilità di scoprire nuove realtà, aprire nuovi orizzonti e investigare su voi stessi, sia nei momenti di spensieratezza che nei momenti di difficoltà».
«La festa – si fa scappare la rettrice, cogliendo al balzo l’assenza del sindaco per accennare un argomento spinoso – è sempre dietro l’angolo. Non abbiate paura a stare un po’ più svegli la sera in compagnia di qualche buon amico e di uno spritz». E poi sdrammatizza: «Del baccano ne parleremo più avanti».
L’assessora alla smart city Margherita Cera elenca i traguardi e le meraviglie della città: «Una città cosi piena di giovani non può che prendersi a cuore grandi battaglie: per il vostro futuro, che è anche il nostro, vogliamo farvi crescere in un ambiente in cui le battaglie per l’uguaglianza di genere e l’ecosostenibilità non vengano dimenticate, cosi come non vogliamo escludere la nostra condanna ai crimini che si stanno perpetuando a Gaza».
Conclude con l’augurio: «Trovate il vostro posto in questa Padova cosi ricca di stimoli, diversità e opportunità». E sono proprio queste ultime parole a incuriosire di più le matricole: girando tra i banchi dell’aula il desiderio di avventura era un profumo che tutti respiravano.
«Vengo da Ancona, inizio il mio primo anno in Mediazione linguistica e sono emozionatissima. Non vedo l’ora di scoprire ogni angolo di questa città», racconta Sofia, assieme alle sue compagne Caterina e Emma, tutte 19enni, queste ultime dalla provincia di Treviso. «Ho scelto Padova perché mi sembrava la città che più si adattava ai miei bisogni, sia accademici che non. Sono convinta sia stata scelta giusta».
Tra i numerosi studenti internazionali, i più lontani da casa sono Edward e Miriam, ventottenni arrivati dal lontano Ghana: «Studiamo Ingegneria elettronica e Comunicazione in magistrale. Di Padova ci ha colpito la tradizione accademica e la posizione centrale con il resto d’Europa. In Ghana non è comune l’aperitivo, quindi siamo curiosi di provarlo».
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova