Upa, artigiani in campo per piazza De Gasperi

Un museo dell’Artigianato aperto alla città per dare un nuovo impulso ai progetti di riqualificazione dell’area di Piazza De Gasperi. Il presidente dei Confartigianato Padova, Roberto Boschetto, ha...

Un museo dell’Artigianato aperto alla città per dare un nuovo impulso ai progetti di riqualificazione dell’area di Piazza De Gasperi. Il presidente dei Confartigianato Padova, Roberto Boschetto, ha incontrato le associazioni dei residenti e l’assessore Andrea Micalizzi per confrontarsi su di un tema, quello delle riqualificazioni urbane, caro all’associazione degli artigiani che vogliono partire dalla trasformazione delle propria sede storica, che affaccia proprio su quell’area, in un grande museo della storia artigiana.

«Stiamo lavorando alla raccolta di materiale per la creazione di un nuovo spazio culturale aperto alla città» spiega Boschetto «perché crediamo che il migliore modo per riqualificare un’area sia quello di dare a questa nuove opportunità di crescita culturale e di vita sociale. Ma ci siamo resi disponibili anche a un primo intervento concreto sui porticati esterni del palazzo che ospita la nostra sede che verrà ridipinto e abbellito con la partecipazione dei nostri artigiani». E per Boschetto, reduce da svariate occasioni di approfondimento in materia di riqualificazione edilizia, il tema della rivitalizzazione delle aree urbane si accompagna a quello più generale della crescita economica del territorio. «Grazie al nostro portale “Abitare di Qualità” stiamo lavorando a mettere in rete gli operatori dell’edilizia padovani e regionali in un’ottica di sviluppo a consumo di suolo zero» ha ricordato il presidente dell’Upa di Padova. «Quando si dice che l’Italia è uscita dalla crisi si dice una verità parziale: in effetti alcuni settori stanno performando molto bene ma quello che è un volano fondamentale dell’economia come l’edilizia è ancora fermo. Piazza De Gasperi diventa un vero e proprio emblema di quanto si può e si deve fare per il futuro del nostro territorio».

Riccardo Sandre

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