Vaccini, accordo con l’Usl Euganea: in campo i medici di famiglia

Padova, Crisarà: «Iniziamo con gli over 80 a domicilio, poi i pazienti dai 75 anni in giù che convocheremo di volta in volta»
ZANETTI -AGENZIA BIANCHI-PADOVA - PRIMO GIORNO DI VACCINI
ZANETTI -AGENZIA BIANCHI-PADOVA - PRIMO GIORNO DI VACCINI

PADOVA. L’Usl 6 Euganea e i medici di Medicina generale hanno definito l’accordo grazie al quale già dalla prossima settimana questi ultimi potranno iniziare a dare man forte nella campagna di vaccinazione. I medici di famiglia partiranno con le somministrazioni agli over 80 in assistenza domiciliare, poi inizieranno a vaccinare la popolazione dai 75 anni in giù.

L’Usl continuerà a scendere fino ai 76 anni e poi si procederà in tandem. In questa prima fase i medici di famiglia avranno il vaccino Pfizer per gli assistiti a domicilio, in quanto soggetti fragili, mentre per gli under 75 solo l’AstraZeneca: saranno loro a selezionare i pazienti che possono ricevere questo vaccino, per gli altri si attenderà l’arrivo delle forniture di Pfizer.

Vaccini a domicilio

Il ruolo dei medici di base nella campagna vaccinale è stato definito nei dettagli nel pomeriggio del 23 marzo in un incontro fra il direttore generale dell’Usl 6 Euganea Paolo Fortuna e il segretario provinciale della Fimmg Domenico Crisarà.

«Inizieremo con una delle categorie più a rischio» conferma Crisarà, «ovvero gli anziani over 80 in assistenza domiciliare. In provincia di Padova ce ne sono circa 4 mila, dato da cui vanno sottratti però quelli che sono ospitati nelle Rsa. Questi saranno vaccinati con Pfizer: ciascun medico stilerà la lista dei suoi pazienti a domicilio e concorderà le somministrazioni con l’Usl: il giorno stabilito passeremo direttamente al Distretto dove ci verranno consegnate le dosi già pronte “in siringa”, in modo da procedere speditamente». Secondo il segretario Fimmg questa fase sarà abbastanza veloce e prenderà il via già la prossima settimana.

Under 75

C’è stato un cambio di programma, invece, per quanto riguarda le somministrazioni agli under 80. «Si era detto che avremmo iniziato dai settantanovenni» fa notare Crisarà, «ma abbiamo convenuto con l’Usl diversamente: noi inizieremo dai pazienti di 75 anni, mentre l’Usl continuerà con gli over 80 e poi scenderà fino ai 76 anni. E non ci fermeremo ai pazienti di 70 anni come era stato detto, ma continueremo a scendere, lavorando in tandem con l’Usl».

Ciascun medico di base convocherà i suoi assistiti: «Come per il vaccino antinfluenzale ci saranno giornate o fasce orarie dedicate» anticipa il medico, «e le vaccinazioni potranno essere fatte negli ambulatori o in sedi individuate in accordo con i Comuni che per buona parte potrebbero essere quelle già utilizzate per il vaccino antinfluenzale. Motivo per cui ho chiesto di poter incontrare al più presto la Conferenza dei sindaci».

Pfizer e Atrazeneca

I medici di base somministreranno il Pfizer agli ultraottantenni in assistenza domiciliare. Per gli assistititi che saranno convocati in ambulatorio, dai 75 anni in giù, per ora è previsto solo l’Astrazeneca: «Questo significa» sottolinea Crisarà, «che dovremo selezionare i pazienti che possono fare questo vaccino, cioè quelli che non hanno altre patologie e profili di fragilità. Man mano che si renderanno disponibili maggiori forniture di Pfizer o Moderna allora estenderemo anche noi le vaccinazioni con questi».

Adesione e organizzazione

Crisarà si attende una buona risposta da parte dei colleghi per la campagna di vaccinazione: «Tradizionalmente la provincia di Padova registra il tasso di adesione più alto del Veneto da parte dei medici di medicina generale per le vaccinazioni» conferma il segretario Fimmg, «quindi da questo punto di vista credo e spero che l’impegno sarà confermato. Ora dovremo incontrarci per dare forma all’organizzazione: se per gli assistititi a domicilio si potrà partire già da lunedì 29 marzo, credo servirà qualche giorno in più per iniziare con le convocazioni degli under 75. Il sistema ha molte variabili, dal tipo alla quantità di vaccini disponibili, alla popolazione diversificata su cui intervenire: ci sarà un gruppo di lavoro che monitorerà periodicamente la situazione anche in raccordo con l’Usl, in modo da adeguare l’organizzazione nel modo più utile ed efficace. In questo modo potremo dare un buon contributo alla campagna di vaccinazione». —
 

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