“La vecchia Padova” di Jori in edicola con il nostro giornale

Storie e volti di una città d’altri tempi raccontati dal giornalista Francesco Jori in un viaggio appassionato nella memoria collettiva con un prezioso ricordo della scrittrice Antonia Arslan. Il libro è vendita dal17 maggio assieme al Mattino di Padova

La copertina del libro "La vecchia Padova" di Francesco Jori in edicola con il Mattino di Padova dal 17 maggio
La copertina del libro "La vecchia Padova" di Francesco Jori in edicola con il Mattino di Padova dal 17 maggio

Ci sono città che si trasformano sotto i nostri occhi senza che ce ne accorgiamo davvero. Cambiano i palazzi, cambiano le piazze, cambiano i ritmi, i suoni, persino gli odori. Ma a mutare più profondamente, spesso, è l’anima stessa di un luogo.

La vecchia Padova, il nuovo libro del giornalista Francesco Jori, in uscita in edicola il 17 maggio assieme a Il Mattino di Padova, è un viaggio appassionato nella memoria collettiva, uno sguardo affettuoso e insieme acuto sulla città com’era, su ciò che siamo stati e su quanto di quel passato continua a parlarci ancora oggi.

 

Non è solo nostalgia, quella che anima queste pagine. È il desiderio di fissare nel racconto una Padova viva, vissuta, popolare, fatta di volti noti e figure dimenticate, di riti quotidiani e storie minime, di cortili, osterie, voci di quartiere. È la città dei tram cigolanti, delle botteghe artigiane, dei bambini che giocavano in strada, dei caffè dove ci si fermava per una chiacchiera lenta. Una città che oggi sembra lontana, ma che resta custodita nei ricordi di chi l’ha abitata e amata, e che in queste pagine torna a respirare.

 

Francesco Jori non racconta una Padova, ma la Padova: quella che molti portano nel cuore come si porta un luogo dell’infanzia, con gratitudine e un filo di malinconia. Lo fa con lo sguardo del cronista e il tono dell’amico che ci accompagna per mano, mostrandoci angoli dimenticati, storie dimenticate, ma anche valori che resistono. Perché, come scrive lui stesso, ogni ritorno ha il sapore di una piccola rinascita. E tornare, anche solo con la mente, alla vecchia Padova, è come sedersi accanto a un focolare acceso.

Un libro da leggere per ricordare, e per riconoscere, ancora una volta, la bellezza di sentirsi a casa.

 

La sinossi

Sembra un ritratto di secoli fa, invece ne è passato poco più di mezzo, quello proposto da questo libro di una Padova che ancora negli anni Cinquanta del Novecento mostrava tutt’altro volto, ben impresso nella memoria delle vecchie generazioni, che hanno visto la città stravolgersi negli anni: non solo in senso fisico, anche umano.

La narrazione muove intorno a una serie di cartoline di quella Padova: le macchiette che la popolavano, le osterie del “fare comunità”, il ruolo del “prato senza erba” che la caratterizza, la trama che si intreccia dietro i vecchi nomi delle strade; soprattutto quella straordinaria realtà del Portello che è oggetto di un esemplare progetto di recupero edilizio ma soprattutto umano sostenuto dalla Comunità di Sant’Egidio.

Un testo arricchito da un prezioso ricordo della scrittrice Antonia Arslan, che rivive la città della sua infanzia, e da una testimonianza di Paolo Giaretta, già sindaco di Padova. Una città di pietre, ma soprattutto di uomini, che il tempo ha cancellato, ma che l’affetto di tanti continua a tenere in vita.

Numero pagine: 160

Formato: 14x21 cm

Prezzo (in abbinata): 8,90 euro

In edicola da: 17 maggio 2025

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova