Venne sequestrato Ora è a processo per un vecchio debito

AGNA. Insolvenza fraudolenta, è l’accusa per la quale il pubblico ministero d’udienza ha chiesto 8 mesi di pena per Albano Zanellato, 39 anni, imprenditore ortofrutticolo di Agna. L’uomo aveva siglato un accordo con una terza persona per restituire circa 60 mila euro e non è riuscito a onorarlo. Pare che si trattasse di un prestito da rimborsare. Il processo è stato rinviato al 31 marzo del prossimo anno per la sentenza. Un finanziere ha confermato in aula che l’ imputato era finito in un giro di usura che comunque a livello penale era stato archiviato. Zanellato era stato vittima il 21 luglio del 2013 in un sequestro di persona alquanto insolito. Quel giorno era stato investito, inseguito, picchiato selvaggiamente e caricato a forza da due malviventi in un’auto: il tutto in pieno giorno, in via Roma di fronte al municipio ad Agna, sotto gli occhi increduli e spaventati di numerosi testimoni. Lui era in bici e dopo essere stato scaraventato a terra da un’automobile, è stato braccato e fatto salire a suon di botte sulla vettura. In precedenza aveva provato a nascondersi in un chiosco. Qualche tempo dopo è stato ritrovato a più di 30 chilometri di distanza (a due passi dal centro commerciale Ipercity di Albignasego) ferito e con il volto segnato dai pugni e dalle percosse. Un “sequestro lampo” in piena regola, una cosa che mai si era vista ad Agna e che ha sconvolto il piccolo e tranquillo paese. Per il fatto furono arrestati, nemmeno un mese dopo, due fratelli foggiani, due agricoltori di San Ferdinando di Puglia, Ferdinando Mastrodonato di 45 anni, e Mario, ventinovenne. I due vantavano un credito nei confronti di Zanellato. Avevano deciso di regolare i conti a modo loro, organizzando una sorta di sequestro lampo che è durato un paio d’ore. Mastrodonato ha patteggiato due anni di carcere, con sospensione della pena visto che non aveva alcun precedente penale.
Il fratello invece ha deciso di affrontare il processo. Il reato per entrambi è stato derubricato da tentata estorsione a esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Ora Zanellato è a processo per dei problemi economici e per un debito non onorato. La sua attività economica passata gli ha lasciato parecchi guai.
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