Ventimila tonnellate di residui industriali mescolati al cemento

Diffusi i dati sull’impiego degli scarti alla Cementeria Sono molto più bassi del consentito per la crisi dell’edilizia
Di Francesca Segato
Nuova ciminiera alla Cementeria di Monselice...ph. Zangirolami..Provincia
Nuova ciminiera alla Cementeria di Monselice...ph. Zangirolami..Provincia

MONSELICE. Oltre ventimila tonnellate di rifiuti già utilizzate nello scorso anno. Ma, ancora, nessun controllo da parte di Arpav. È il bilancio del primo anno di utilizzo dei rifiuti in sostituzione della materia prima nel processo produttivo della Cementeria di Monselice. A rendere noti i numeri è l’Arpav, dopo la richiesta avanzata dal comitato popolare “Lasciateci respirare”. «Le quantità di rifiuti impiegate sono state di molto inferiori a quanto autorizzato, a causa della perdurante crisi del cemento» riportano Francesco Miazzi e Christianne Bergamin del comitato «Tant’è che, a quanto scrive Arpav, “ i rifiuti vengono acquisiti in funzione delle richieste di prodotto finito e immediatamente impiegati». A dicembre 2013, quando sono iniziati i conferimenti, la Cementeria ha impiegato 1.194 tonnellate di rifiuti. In tutto il 2014 le tonnellate sono state 20.130, e in questi primi mesi del 2015 siamo arrivati a 4.460». La Cementeria di Monselice ha ottenuto dalla Provincia l’autorizzazione a utilizzare 225.000 tonnellate annue di ceneri pesanti, ceneri leggere e gessi derivanti da processi di desolforazione dei fumi. Ma è sulla scarsità di controlli che il comitato punta il dito. Anche se formalmente è tutto in regola: l'autorizzazione della Provincia, infatti, prevede solamente tre controlli da parte di Arpav per tutta la durata del permesso, che va dal 2013 al 2021. «La Cementeria pubblica quotidianamente i dati sulle emissioni mensili» ricorda il comitato «ma non è possibile recuperare lo storico delle emissioni, che permetterebbe di fare raffronti e proiezioni. Ciò appare in contrasto con quanto previsto dal “piano di monitoraggio e controllo”, parte integrante dell’autorizzazione, che stabilisce che i controlli (autocontrolli, in questo caso) sulle emissioni in aria dei principali inquinanti debbano essere continui e avere un report annuale. E, del resto, i pochi dati disponibili non sono confortanti: in particolare le emissioni di ossidi di azoto di questi ultimi giorni sono molto alte, vicine ai limiti massimi consentiti per i cementifici e oltre il triplo di quanto sarebbe consentito a un inceneritore». Comune e Arpav si confronteranno comunque con i comitati su modalità di controllo delle emissioni e diffusione dei dati rilevati.

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