Via ai lavori di restauro a palazzo Pinato-Valeri

PIOVE DI SACCO. Aprirà subito dopo Ferragosto il cantiere per la ristrutturazione di palazzo Pinato-Valeri: nei giorni scorsi si è conclusa la gara per l’affidamento dei lavori, vinta dalle ditte Costruzioni Generali di Monselice insieme a Termo-idro Sanitaria di Campolongo Maggiore (Ve) che, riunitesi in associazione temporanea d’impresa, hanno spuntato l’appalto con un’offerta al ribasso del 18% sul valore base che era di un milione di euro.
«Finalmente Piove di Sacco avrà un edificio di grande pregio dove poter ospitare mostre ed esposizioni di respiro internazionale», dichiara soddisfatto il sindaco Sandro Marcolin, «si tratta di un intervento estremamente importante per la città, non solo per l’impegno economico che richiede, ma per l’effetto che avrà. Con palazzo Pinato-Valeri ristrutturato verrà riqualificata tutta via Garibaldi, di cui l’edificio» fa notare a questo proposito il primo cittadino, «rappresenta più che un simbolo: un tempo la via si chiamava Borgo Pinato proprio in omaggio al palazzo e al suo proprietario».
La palazzina settecentesca, in stile neogotico, è stata anche dimora dell’artista Ugo Valeri. Nelle intenzioni dell’amministrazione comunale l’edificio, disposto su tre piani, diventerà la sede degli uffici del settore cultura. Il piano nobile sarà destinato ad ospitare sale espositive.
«Credo che sia connaturato a questo palazzo un valore particolare per la città», sottolinea il sindaco, «una volta ultimato il restauro, assumerà un ulteriore funzione promozionale per la cultura e il turismo».
Da diversi anni dell’edificio, storica sede del liceo scientifico “Albert Einstein”, veniva utilizzato solo il piano terra: fino al 2009 c’era la sede del centro giovanile L’iceo, oltre alla sala prove per le band di giovani musicisti della zona. Altre sale sono state utilizzate per corsi di varia natura.
L’utilizzo del palazzo era stato ridotto al minimo, in seguito alla chiusura del centro giovanile poco dopo l’insediamento della giunta Marcolin. Da parte del sindaco c’era l’intenzione di avviare il restauro in tempi velocissimi, ma non erano stati fatti i conti con l’avanzamento dell’iter progettuale che mancava ancora del via libera decisivo da parte della Sovrintendenza.
Inoltre il progetto iniziale è stato rivisto per aggiungere gli spazi espositivi a quelli destinati a uffici, cosicché, per arrivare all’approvazione finale, ci sono voluti più di due anni.
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