Via al Vinitaly a Verona: tra gli stand 513 cantine venete

Verona e Treviso nelle prime due posizioni con 229 e 181 aziende. Una fiera che guarda ai mercati esteri, dove le vendite raggiungono 1,6 miliardi
Il pubblico tra gli stand all'interno di Vinitaly 2014 ANSA/FOTO ENNEVI-VERONA FIERE/++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY. NO ARCHIVES ++
Il pubblico tra gli stand all'interno di Vinitaly 2014 ANSA/FOTO ENNEVI-VERONA FIERE/++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY. NO ARCHIVES ++

VERONA. Dai big del Prosecco e dell’Amarone ai piccoli vignaioli indipendenti, dai grandi nomi delle “ammiraglie” del vino alle aziende emergenti che scommettono su etichette inedite e innovative. C’è un po’ di tutto nella pattuglia veneta pronta a sbarcare al Vinitaly da domenica: 513 le aziende della nostra regione, in testa ovviamente Verona con 229 presenze, seguita da Treviso con 181 imprese, Vicenza con 40, Padova con 34, Venezia con 29. Tra le migliaia di etichette spiccano le 52 denominazioni venete, in particolare le 14 Docg (denominazione di origine controllata e garantita), le 28 Doc e le 10 Igt. Un patrimonio sempre più apprezzato anche all’estero, considerato che l’export che vale più di 1,6 miliardi di euro (dati Nomisma) e regala performance da record.

Per il Veneto il fulcro del Vinitaly sarà lo stand istituzionale della Regione (taglio del nastro domenica alle 12 col presidente Zaia), che nei quattro giorni proporrà degustazioni a tema, seminari e convegni, compresa la presentazione delle tappe venete del Giro d’Italia, ma anche incontri “B2B” con i buyers internazionali. Martedì alle 15 spazio al sociale con la guida “Smart Tourism” a cura dell’Associazione persone down. Assaggi ma anche storie, scambio di esperienze, intreccio di relazioni. Accanto alle “ammiraglie”, le grandi case vinicole conosciute in tutto il mondo si fanno strada anche i “Vignaioli indipendenti”. Con loro il trevigiano Luca Ferraro della Cantina Bele Casel di Caerano San Marco che ha ereditato dal nonno la vocazione alla viticoltura e produce “alla vecchia maniera” Prosecco Colfondo Asolo Docg. Fra le new entry il Montello Docg “Rosso Zuiter” presentato lunedì dalla storica azienda Montelvini di Venegazzù.

La nuova etichetta sarà accompagnata da un piatto del territorio firmato dal ristorante da Jodo di Maser. Nuova bottiglia di Valdobbiadene Docg anche per Bortolin Angelo Spumanti domenica a mezzogiorno mentre Mionetto propone all’ora di pranzo di lunedì e martedì l’abbinamento tra il suo Prosecco e i finger food firmati dagli chef stellati Raffaele Berto del Ristorante San Martino di Scorzé e Lorenzo Cogo di El Coq a Marano Vicentino. Dal padovano la proposta di punta sarà il Colli Euganei Fior d’arancio Docg, la prima denominazione “top” della provincia. Domenica nello stand del Consorzio Vini Colli Euganei la presentazione con i giovani dell’istituto Manfredini di Este, la sommelier Adua Villa e i dolci sfornati nel carcere Due Palazzi di Padova. Martedì invece il debutto del “fromage au Fior d’arancio”, nuovo erborniato passito della latteria Moro di Oderzo. Un’altra azienda padovana, Quota 101, abbina il suo moscato a piccoli assaggi a base di fiori. Spazio anche alla novità della grappa Bonollo “Fior d’Of barrique.

 

Argomenti:vino

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova