Via del Santo, distrugge la sbarra Ztl e si autodenuncia

PADOVA. Diventano sempre più numerosi gli automobilisti e i motociclisti che fanno di tutto per evitare le sbarre e le telecamere della Ztl (zona a traffico limitato) situate in pieno centro storico. Un automobilista “sbadato” ha centrato in pieno, all’incrocio tra via del Santo e via Gaspara Stampa, la barriera elettronica che consente l’accesso verso via San Francesco solo ai residenti, ai commercianti della zona e agli autisti del “diretto Piazze”, il bus navetta che collega la Stanga con Prato della Valle ogni quarto d’ora. Stavolta l’incauto automobilista ha centrato non la parte centrale della sbarra, ma il cuore del sistema elettronico che regola l’apertura e la chiusura della barriera. Tant’è che la sbarra, gestita e di proprietà da sempre dall’azienda bolognese Faac, è stata smontata del tutto e trasportata, momentaneamente, nell’officina del settore manutenzione del Comune.
«Non è la prima volta che siamo costretti a intervenire in queste situazioni» confermano i tecnici del Comune, «In questo caso siamo davanti a un automobilista che ha commesso un incidente e si è anche autodenunciato. Nella maggioranza dei casi, invece, si tratta di vandalismi gratuiti oppure di una valanga di furbetti, che non vogliono rispettare le regole e i divieti collegati all’utilizzo della Ztl. Si tratta di persone che fanno di tutto e di più per oltrepassare la sbarra pur non avendone diritto».
Intanto sul tema prendono posizione anche i negozianti di via del Santo che hanno le proprie attività nei pressi della sbarra rimossa da oltre una settimana.
«A questo punto sarebbe meglio eliminarla totalmente» sottolinea Eliana Scapolo, titolare della bottega “Pane e Focaccia”, «Tante auto passano ugualmente perché spesso si mettono dietro il bus navetta dell’Aps in transito o la forzano addirittura. I motociclisti la evitano perché, sempre più spesso, non hanno timore di proseguire per via del Santo correndo lungo i marciapiedi di trachite euganea. Tanto vale toglierla e sostituirla con il meccanismo già presente in via Zabarella oppure con una telecamera vera e propria».
Pure la titolare del negozio d’abbigliamento “Sagace” è sulla stessa linea della collega. «La barriera vicino alle nostre attività commerciali costa sempre di più» osserva Michela Rossi, «È stata manomessa e distrutta già numerose volte. Perché il Comune, ossia la collettività, deve gettare dalla finestra una montagna di soldi?».
E lancia una proposta: «Non sarebbe più opportuno far controllare tutta la nostra zona da uno o più vigili per multare in flagranza tutti i furbi che si ostinano a non rispettare le regole esistenti? Noi commercianti - e la pensano come noi anche i residenti - non siamo per niente contenti di come è stata programmata la mobilità davanti alle nostre attività o case sia di giorno che di notte, quando motorini fracassoni sfrecciano a tutte le ore, anche tra mezzanotte e le due».
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