Via il verde, nuove case Il bosco di via Palesa condannato a morte

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C’è un parco privato ma che fa bene a tutti, fra le vie Palesa, Modena e Facciolati. Sopravvissuto quasi per miracolo alle trasformazioni del quartiere, è rimasto a fare da contorno alle architetture Liberty della zona. E se l’incuria non ha fatto bene al verde - molti alberi si sono ammalati anche perché aggrediti dall’edera - ora un progetto di riqualificazione dell’area potrebbe fare anche peggio, condannando a morte una buona parte del verde e facendo nascere tre palazzine.

Di fronte a questa ipotesi si stanno mobilitando in tanti. Nel quartiere è nato il comitato “Salviamo gli alberi di via Palesa” che ha come primo obiettivo la tutela delle piante secolari (cedri, pini, magnolie, tuye e tigli) che si trovano nel parco della villa Liberty al civico 6. «La costruzione del condominio Parco Clematide», segnalano dal comitato, «prevede garage sotterranei nella zona dove oggi c’è il verde. E fa supporre l’eliminazione pressoché totale di quell’area, per noi vitale nel contesto del quartiere». Per effetto del Piano Casa regionale, molte case con giardino in questi mesi vengono stravolte: al loro posto compaiono enormi condomini senza verde intorno. «Stiamo assistendo a una grave trasformazione del contesto urbano», denuncia Paola Bertin, referente del comitato. «Anche accanto al parco Treves sta succedendo lo stesso. C’era una villetta con scoperto ed è diventata un condominio». Il comitato ha raccolto firme e chiedo un incontro al Comune. Legambiente invece qualche mese fa si era rivolta direttamente alla soprintendenza. «Ma dovrebbe essere il Comune, nella redazione del piano urbanistico, a salvaguardare le presenze arboree e l’integrità degli spazi ancora liberi all’interno dei lotti contemperando nella pianificazione l’interesse privato con quello pubblico», aveva sostenuto Lorenzo Cabrelle a nome dell’associazione. Parla invece di «scempio amazzonico» il Comitato difesa alberi che denuncia: «L’unico bene più prezioso dell’oro che ci è rimasto dopo il Covid è il verde. Ma solo l’attivazione dei cittadini vicini a questi piccoli e rari paradisi potrà salvarci». —



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