Via libera alla flessibilità: rivoluzione del lavoro alla Carel di Brugine

BRUGINE. In tempi di crisi ci sono aziende che non badano solo ai profitti ma anche alla qualità del lavoro e riescono ad agevolare i propri dipendenti e ad assumerne di nuovi: una piccola grande alchimia che è riuscita alla Carel di Brugine. La multinazionale che progetta, produce e vende sistemi di umidificazione e controllori elettronici per refrigerazione e condizionamento dell’aria, guidata dall’imprenditore Luigi Rossi Luciani, ha siglato nei giorni scorsi con i sindacati l’accordo per l’applicazione del progetto Family friendly per la conciliazione tra i tempi di vita e i tempi di lavoro. Mamme che devono accudire i figli, figli che necessitano di orari flessibili per badare agli anziani genitori: sono varie le istanze a cui il progetto dà risposta. Non solo operai e impiegati usufruiranno di flessibilità o riduzione di orario in base alle loro esigenze, la riorganizzazione che ne consegue impone l’assunzione di undici nuovi lavoratori.
La Carel altro non fa che applicare quanto prevede e finanzia una legge del 2000. Nell’azienda di Brugine, headquarter di 14 filiali commerciali e tre siti produttivi all’estero, il lavoro è organizzato perlopiù a turni, specie nel settore produzione dove gli operai sono impiegati dalle 6 alle 13.40 e dalle 13.40 alle 21.40. Orari che rendono difficile conciliare le esigenze famigliari. Un’accurata analisi del personale ha permesso di individuare 36 casi che necessitano di conciliazione: 17 impiegati (16 donne e un uomo), e 19 operai (18 donne e un uomo). E’ stato elaborato un complesso progetto che prevede riduzioni o rimodulazioni dell’orario di lavoro. Le modifiche organizzative comportano la necessità di inserire nuovo personale per coprire i turni e gli orari che rimangono scoperti: in assunzione ci sono nove operai e due impiegati. Fra i dipendenti che beneficiano dell’accordo c’è chi lavorerà part-time solo al mattino, chi beneficerà di un part-time verticale lavorando tre giorni la settimana interi e due mattine, chi riduce la pausa pranzo per terminare prima.
«E’ stato necessario un percorso di due anni per giungere a questo ottimo risultato che mette al centro la persona – rivendicano Andrea Donegà della Fiom Cgil e Luca Gazzabin di Fim Cisl – è un investimento sulla qualità del lavoro, una buona pratica che è auspicabile si diffonda nelle aziende. Un ringraziamento va alla direzione di Carel e alle Rsu rappresentate da Cristina Carraro, Davide Cecconello, Chiara Frizzi e Omar Aretino per l’impegno che hanno dedicato a questo accordo».
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