Via San Nicolò chiusa al traffico: caos viabilità e proteste a Sant’Anna Morosina

A Sant’Anna Morosina scoppia la protesta: chiusa via San Nicolò invece del previsto senso unico alternato. Traffico in tilt, cartelli sbagliati e residenti isolati

Silvia Bergamin
Via San Nicolò chiusa al traffico
Via San Nicolò chiusa al traffico

Le promesse erano ben altre, ma i residenti si sono ritrovati con una strada chiusa, traffico impazzito e cartelli stradali che disorientano invece di guidare.

È caos in via San Nicolò, all’altezza del ponte sul Tergola, dove i lavori annunciati come temporanei e regolati da senso unico alternato si sono trasformati in una chiusura totale che isola la frazione di Sant’Anna Morosina. L’annuncio pubblico, fatto in riunione davanti ai cittadini, prevedeva disagi ridotti e una gestione regolata della viabilità. Invece, da giorni la zona è tagliata fuori e via Sega si è trasformata in una via di fuga congestionata.

«Oltre il danno, la beffa», protestano i residenti, «perché continuano a transitare mezzi pesanti che arrivano al ponte e poi si girano sui nostri passi carrai, anche alle 11 di sera. Siamo esasperati. Ieri mattina un bilico ha rischiato di finire nel fossato facendo manovre di retromarcia. Del resto la cartellonistica stradale di avviso è completamente sbagliata».

Gli errori sui cartelli sono evidenti: quello all’incrocio con via Montegrappa indica una via inesistente – Carpane – e riporta una data sballata; per chi arriva da Padova, il cartello parla di ponte chiuso fra sei chilometri, creando ulteriore confusione. A denunciare la situazione è anche Fabio Zanfardin, consigliere comunale di FdI a San Giorgio in Bosco: «La riunione pubblica di due mesi fa è stata solo una farsa. Il delegato provinciale, il sindaco e il progettista avevano promesso un senso unico alternato per 2-3 settimane. Ora invece la strada è chiusa fino a luglio, con la frazione di Sant’Anna Morosina praticamente isolata e via Sega sovraccarica di traffico da nord-est».

Dura anche la presa di posizione di Bobo Miatello: «Cartelli sbagliati, probabilmente riciclati da altri cantieri. L’ho segnalato agli uffici, mi hanno risposto di mandare una mail in Provincia. Intanto il malumore cresce: alcuni cittadini parlano di un referendum per passare al Comune di Villa del Conte». A cercare di fare chiarezza è Luigi Sabatino, capogruppo di FdI in Provincia: «È stata la ditta che si è aggiudicata l’appalto a richiedere, legittimamente, la chiusura per motivi di sicurezza. Serve maggiore chiarezza, lo dico da sempre: prima di informare i cittadini, le istituzioni devono conoscere bene gli aspetti tecnici dei lavori». 

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