Picchia la moglie, la figlia chiama la polizia: arrestato a Padova
Intervento della polizia all’Arcella: l’uomo, spesso violento quando ubriaco, aveva aggredito la consorte. La figlia, intervenuta in difesa della madre, era stata minacciata di morte

Alcune notti fa, gli agenti delle Volanti sono intervenuti all’Arcella, a Padova, per una lite familiare segnalata al 113. All’interno dell’abitazione hanno identificato un 60enne italiano, la moglie e la figlia di 33 anni. Proprio quest’ultima ha raccontato che il padre, spesso violento quando in stato di ebbrezza, aveva aggredito la madre e, intervenendo per difenderla, era stata afferrata con forza a un braccio e minacciata di morte. La donna mostrava segni evidenti della violenza.
Il 60enne, già ammonito dal Questore il 18 settembre e denunciato ad agosto per maltrattamenti in famiglia, si è presentato in evidente stato di alterazione alcolica. Raccolte le testimonianze, gli agenti lo hanno arrestato in flagranza. L’Autorità Giudiziaria ha disposto per lui la custodia cautelare in carcere. Dopo l’udienza di convalida, l’uomo è stato sottoposto all’allontanamento dalla casa familiare, al divieto di avvicinamento a moglie e figlia e all’applicazione del braccialetto elettronico.
Sempre nella stessa giornata la Divisione Anticrimine della Questura ha arrestato un 42enne ivoriano. L’Ufficio di Sorveglianza di Padova ha revocato i domiciliari concessi a giugno 2025 dal Tribunale di Ancona, dopo che l’uomo era stato denunciato lo scorso 24 settembre per evasione: durante un controllo non era stato trovato in casa.
Il 42enne, già arrestato nel 2022 ad Ancona per maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale, aveva ricevuto nell’aprile 2023 una condanna a 8 mesi e 15 giorni di reclusione, ridotti a 7 mesi in Cassazione nel 2024. A suo carico risultano anche precedenti per minaccia, danneggiamento e rifiuto di fornire le generalità. È stato trasferito nel carcere di Padova.
Il Questore Marco Odorisio ha sottolineato che dall’inizio dell’anno sono già stati emessi 178 ammonimenti: 130 per violenza di genere e 48 per atti persecutori, in aumento rispetto al 2024.
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