«Vogliamo un presidio militare»
Reazioni dopo lo scippo al consigliere disabile del Pd

Un’immagine del cuore del Portello dove è stato aggredito Patanè
«È una vergogna e una manifestazione della meschinità dell'uomo». Il Portello si indigna dopo lo scippo subito in via Loredan da Giacomo Patanè, consigliere democratico in sedia a rotelle. Il trentacinquenne è stato scippato da un magrebino del borsello che teneva sulle gambe, con la scusa di una sigaretta. Dentro c'erano 400 euro e le chiavi della sala comunale di piazza Capitaniato. Patanè vive nelle case dell'Ater in via Marzolo e l'altra sera alle 23,45 stava rincasando. I portèati condannano senza appello la disavventura del consigliere Patanè: «Giacomo è anche il presidente del Comitato Portello in festa - ricorda il docente universitario Alberto Bernardini, già presidente dell'associazione Progetto Portello - È molto impegnato in quartiere, sono dispiaciuto e indignato. Quando un disabile è bersaglio di uno scippo come quello che ha subìto, la cosa non aiuta al buon nome del nostro rione». L'emergenza è alta e la rabbia ha toccato «l'apice dello squallore umano - tuona Gioacchimo Bragato, noto pittore e storico residente - Giacomo è un ragazzo buono. Non penso sia un episodio sporadico, ma uno squallore che perdura. Ci vuole un intervento radicale: qui si tratta di combattere contro la criminalità. Uno che scippa un ragazzo in carrozzina è un criminale incallito, marcio dentro e vigliacco. Per quanta fame tu possa avere e meschino tu possa essere, non puoi prendere il borsello ad un ragazzo indifeso. Ma dove stanno le istituzioni?». Tasto dolente affrontato a viso aperto dall'avvocato Alfredo Auciello, altro illustre residente: «L'assessore Carrai sbaglia a sminuire il problema - attacca - È stata superata la soglia di guardia e questo significa che la situazione è esplosiva: viviamo in pericolo dalle 21 alle 5 del mattino, è necessaria una risposta energica, chiediamo un presidio militare come in via Anelli». E c'è anche chi, alla solidarietà per Patanè, antepone l'emergenza sicurezza: «La delega alla Sicurezza se l'è tenuta il sindaco, sta fallendo su tutta la linea». Arriva dritta in faccia la picconata del consigliere comunale Stefano Grigoletto, ex presidente del Quartiere centro: «Il pattugliamento è stato organizzato nelle ultime settimane della campagna elettorale, ma nel periodo intermedio, il quartiere è in mano agli spacciatori. Alla faccia dei cento uomini in più inviati da Maroni. Lo stesso consigliere Patanè quanto si è adoperato finora? Un conto sono gli eventi culturali, un altro i pattugliamenti». (e.sci.)
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova
Leggi anche
Video