Yara, il marocchino di Montebelluna verso la scarcerazione

Verso la scarcerazione di Mohamed Fikri, il 23enne marocchino, che viveva tra Montebelluna e Vallà, fermato in relazione alla scomparsa di Yara Gambirasio, la tredicenne scomparsa da nove giorni nel bergamasco
Yara Gambirasio, 13 anni
Yara Gambirasio, 13 anni
Colpo di scena al termine dell'udienza di convalida del fermo di Mohamed Fikri, il marocchino di 23 anni, che abitava tra Montebelluna e Vallà, fermato con l'accusa di omicidio nel quadro delle indagini per la scomparsa di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate Sopra (Bergamo) scomparsa il 26 novembre. Il giudice per le indagini preliminari si è riservato la decisione. La sua scelta potrebbe essere comunicata nelle prossime ore, più probabilmente domani.


Da parte sua la difesa del giovane immigrato ha chiesto la scarcerazione. Ma anche ll pm Letizia Ruggeri non ha chiesto la custodia cautelare in carcere in quanto non vi sarebbero più indizi di gravità tali da richiedere che il marocchino resti in carcere. Si profila dunque la scarcerazione di Mohamed Fikri nelle prossime ore.


A determinare la scelta del pm vi sarebbe stata anche una nuova traduzione della frase in arabo intercettata dagli investigatori. Anzichè "Allah mi perdoni, non l'ho uccisa io" la frase sarebbe stata una sorta di imprecazione slegata dal caso di Yara.


Aggiornamento ore 17.20. Udienza preliminare: il giudice si riversa di decidere

Si è conclusa nel carcere di Bergamo l'udienza di convalida del fermo con l'interrogatorio di Mohammed Fikri, il marocchino fermato nell'ambito delle indagini sulla scomparsa di Yara Gambirasio. Il giudice si è riservato la decisione.


Aggiornamento ore 17.10. "Il sogno di Fikri era fare l'imprenditore"

Il sogno di Mohammed Fikri, il giovane fermato per la scomparsa di Yara Gambirasio, era quello di tornare in Marocco e avviare una attività in proprio come

muratore. Lo racconta Hassan Hanine, presidente dell'associazione di immigrati "Senza frontiere" di Montebelluna, che oggi per due volte si è recato nell'appartamento nel quale Fikri aveva la residenza per parlare con i suoi

coinquilini.

''Tutti lo hanno descritto come un bravo ragazzo che aveva un solo sogno nel cassetto - dice Hanine - quello di guadagnare dei soldi per tornare in Marocco e avviare l'attività di muratore con una propria impresa''. Nessuno degli occupanti dell'alloggio di Montebelluna sembra credere che Fikri possa essere l'autore della sparizione di Yara. ''Era talmente buono - sottolinea - che quando tornava a casa da Bergamo nei fine settimana portava sempre delle borse con la spesa per aiutare gli amici in difficoltà economiche''.


Aggiornamento ore 16.30. Si svuota un pozzo vicino al cantiere.

I vigili del fuoco sono al lavoro per dragare e svuotare un invaso d'acqua nei pressi del cantiere edile di Mapello, dove avrebbe lavorato anche il marocchino fermato l'altro ieri e dove si perderebbero le tracce di Yara Gambirasio.

A quanto si è appreso, i vigili sono arrivati in quell'area dopo una delle tante indicazioni che arrivano dagli inquirenti. Non sembra al momento, comunque, che le ricerche abbiano portato a qualche risultato


Aggiornamento ore 15.30. Associazioni marocchine: "Non lo conosciamo".

Mohammed Fikri, il giovane immigrato fermato per l'omicidio di Yara Gambirasio, non era conosciuto all'interno della comunità marocchina trevigiana e non frequentava nessuna delle associazioni nate in provincia per assistere gli stranieri. Lo sostengono Abdallah Kezrasji, vice presidente regionale della consulta per l'immigrazione, e Hassan Hanine, presidente dell'associazione 'Senza frontiere''.

''Sono andato a consultare il registro degli iscritti alle associazioni di immigrati del trevigiano - conferma Hanine - e il nome di Fikri non compare in nessun elenco''.


Aggiornamento ore 14.10. Il cugino: "Mohammed non era in fuga".

''Non è vero che Mohammed era in fuga. I biglietti per la nave non li puoi prendere il giorno prima, li aveva acquistati già da tempo''. Il cugino di Mohammed Fikri difende ancora il suo parente, con il quale tra l'altro spesso lavorava assieme.

''Mohammed - aggiunge - torna sempre a casa in questo periodo dell'anno, perché c'è poco lavoro in Italia. Parte entro i primi quindici giorni di dicembre e ritorna a fine febbraio''. Abderrazzaq e Mohammed si vedono spesso nel fine settimana, quando quest'ultimo rientra nel trevigiano dalle zone dove il lavoro lo porta come specialista della posa di cemento.


Aggiornamento ore 13.30. Nel pomeriggio l'interrogatorio di Fikri.

Si svolgerà nel pomeriggio davanti al gip di Bergamo l'interrogatorio per la convalida del fermo di Mohamed Fikri, il giovane marocchino in carcere con l'accusa

di aver partecipato al sequestro, all'omicidio e all'occultamento del cadavere di Yara Gambirasio. Intanto, continuano a non trovare conferma le indiscrezioni sul coinvolgimento di due italiani nella vicenda.


Aggiornamento ore 12.30. Parla il cugino di Mohammed Fikri.

''Conoscendo mio cugino, avrà detto "Allah mi protegga"  e non "Allah mi

perdoni". Hanno sbagliato a tradurre dall'intercettazione telefonica''. Lo dice Aberrazzaq, un cugino di Mohammed Fikri - il marocchino coinvolto nell'inchiesta per la scomparsa di Yara Gambirasio - residente a Montebelluna. L'uomo sottolinea che questa ''è un'esclamazione naturale quando si viene attaccati o ci si trova coinvolti in qualcosa di spiacevole''.

''Ho visto mio cugino - prosegue Aberrazzaq - la sera di venerdì, e mi ha accennato dell'interrogatorio dicendomi: 'mi hanno chiamato i carabinieri per la storia di una

ragazza, ma prima avevano sentito il mio principale' ''.

Aberrazzaq riferisce che Fikri non viveva però con lui, a Montebelluna, ma in appartamento con altri stranieri ed un altro cugino a Vallà di Riese Pio X, località in cui vive anche il piccolo imprenditore edile per il quale Fikri avrebbe lavorato.

Aberrazzaq è ad ogni modo convinto dell'estraneità del cugino nella vicenda di Yara: ''E' innocente, ne sono sicuro al mille per cento''


Aggiornamento ore 12.15. Sospese le ricerche di Yara.

Sono al momento ferme le ricerche di Yara Gambirasio. Prima di tutto per il maltempo: su Brembate e dintorni sta nevicando da ieri pomeriggio, una neve trasformatasi in pioggia a metà mattina. Una situazione che complica molta le possibilità di movimenti degli uomini di vigili del fuoco e Protezione civile, e le capacità degli stessi cani. Del resto ormai sono stati battuti circa 400 ettari di territorio, e si aspetta di agire in modo più mirato. Si attedono poi indicazioni più specifiche da parte degli investigatori che si spera possano venire dall'esito di ulteriori interrogatori del giovane marocchino in stato di fermo con le accuse di sequestro di persona e omicidio.
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