Zip e Interporto, i nodi della fusione

PADOVA. Le partecipate, il destino dei dipendenti e la questione della proprietà e della manutenzione viaria dell'area della Zip. Sono i nodi principali di una fusione per incorporazione tra Consorzio Zona Industriale e Interporto che farà la storia delle società a maggioranza pubblica del padovano. Sempre con maggiore convinzione Comune, Provincia e Camera di Commercio ribadiscono la necessità di un accorpamento delle due società che agiscono su una delle aree industriali più vaste ed attive del Veneto. Un'operazione da oltre 43 milioni di euro che vedrà coinvolti circa 90 lavoratori e che dovrà per forza puntare i fari sulla situazione delle tante partecipate facenti capo al Consorzio. Ed in effetti delle 13 società in cui il Consorzio Zip è presente, ben 9 sono in liquidazione o in fallimento e nel 2014 avevano accumulato un debito complessivo di oltre 3 milioni di euro: circa 256 mila euro per l'Aeroporto Civile di Padova (partecipata da Zip allo 0,025%), altri 246 mila euro per l'Interporto di Rovigo (partecipata allo 0,8% circa) e di 2,34 milioni di euro da attribuire ad Obiettivo Sviluppo spa, in fallimento, di cui Zip ha una quota del 10%. A queste si aggiungono società che potrebbero rappresentare un doppione rispetto alle attività di Interporto come Servizi Logistici Srl ed altre come Zitac (la zona industriale di Cittadella, partecipata da Zip al 33%) che in passato hanno già ricevuto il supporto del Consorzio (si parla di una polizza fideiussoria, mai attivata, da 1,86 milioni di euro). Nel frattempo i sindacati sono pronti a dare battaglia per la tutela dei 15 dipendenti rimasti attivi nel Consorzio che costano un milione di euro l'anno. Una cifra superiore alle esigenze di una struttura il cui compito si avvia verso l'esaurimento con la saturazione dell'area della Zona Industriale. Altra questione centrale riguarda la manutenzione e il collaudo delle strade e più in generale del sistema viario della Zip. Una sistema complesso i cui costi a bilancio superano i 700 mila euro all'anno (circa 480 mila euro per le aree destinate eventualmente al comune di Padova). A questi si aggiungono i costi delle opere realizzate, quelli ancora da realizzare e la gestione del Centro Infanzia di Zip. Per valutare tutte le complesse sfaccettature dell'operazione si sta lavorando alla realizzazione di un tavolo tecnico composto da un membro per ogni socio pubblico ed altrettanti sia per Zip che per Interporto. Ultimo nodo, la forma societaria da dare a Zip per favorire la fusione. Da Consorzio pubblico si dovrà trasformare in società di diritto privato (srl o spa) per permettere la fusione.
Riccardo Sandre
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