Zona rossa, il sindaco Giordani: «Non sono d’accordo, è propaganda leghista imposta dall’alto»
Il primo cittadino scrive una lettera aperta a tutti gli arcellani: «Sì ai controlli, no a un provvedimento che danneggia il rione. Case e negozi si svaluteranno per colpa di un sigillo di degrado imposto da Ostellari e dalla Lega»

«È un provvedimento imposto dall’alto alla città, frutto della propaganda del governo e utile solo ad accontentare qualche esponente leghista padovano che sta a Roma. Sono fermamente contrario e preoccupato. È una scelta che non condivido».
Il sindaco Sergio Giordani esprime tutto il suo disappunto sulla scelta del prefetto Forlenza di trasformare buona parte dell’Arcella in zona rossa.
Lo fa rivolgendosi direttamente agli arcellani con una lettera da primo cittadino, ma con un tono quasi da amico: «Vi ho sempre parlato con fiducia e lealtà – scrive – Senza mai nascondere i problemi, ma sempre lavorando per migliorare la reputazione e la qualità di una delle zone più dinamiche e importanti della nostra Padova».
La missiva arriva poche ore dopo la riunione del Cosp, alla quale ha partecipato: «Controlli sì, zona rossa no», sottolinea.
Non vuole che il rione faccia passi indietro, ne ha a cuore soprattutto la reputazione: «Dell’ideologia, come sapete, mi interessa davvero nulla, mi interessa molto invece che si dirà di un quartiere che da anni sta correndo sempre più veloce, un’immagine gravemente negativa e che durerà a lungo, l’immagine di una situazione emergenziale, pericolosa, fuori controllo. Ma così non è, anche se la destra per prendere voti dice il contrario, producendo danni. Si farà passare l’idea che l’Arcella è un luogo dal quale stare lontani perché un quartiere dove si deve aver paura».
Secondo Giordani i controlli si potevano fare in maniera intensa, ma in altre modalità che non prevedessero l’idea dell’emergenza: «A fronte di pochi mesi di controlli in più questa scelta di zona rossa porterà alcune conseguenze gravi e ingiuste per le cittadine e i cittadini che la vivono ogni giorno, conseguenze ingiustificate di cui la Lega in particolare si assumerà la responsabilità. Le case e tutti i beni immobili perderanno valore, quando da anni, anche grazie ai nostri investimenti, ne stavano assumendo in maniera molto significativa; il danno è serio».
Giordani è vicino a chi sta pagando un mutuo «con tanti sacrifici» o a chi ha risparmiato una vita per avere una casa o un esercizio commerciale di proprietà: «Non se lo meritano, c’erano altre soluzioni».
Pensa a chi, tenacemente, difende un negozio in Arcella: «Tanti esercizi commerciali di eccellenza che la Lega ha voluto imporre a Padova come “negozi della zona rossa”, avranno difficoltà. Penso a un fenomeno di cui ho già avuto molte segnalazioni con la precedente azione in stazione, ovvero che chi delinque e i malintenzionati si potrebbero spostare (salvo poi tornare dopo qualche settimana) nelle vie limitrofe generando nuovi disagi, dove non c’erano. Per questo torno a dire quello che ho anche detto in Prefettura, più controlli si perché la sicurezza è un diritto che non ha colore politico, zona rossa no, perché macchia e danneggia l’immagine di un intero quartiere. Lo dico col massimo rispetto verso le altre istituzioni, perché ripeto, alla fine questa imposizione arriva dal governo di Roma e specialmente dalla Lega, anche se a Padova è minoranza, dato che i padovani come sindaco hanno scelto il sottoscritto e io con la consueta pacatezza intendo difendere fino infondo i loro reali interessi, non quelli dei partiti».
In chiusura Giordani ringrazia le forze dell’ordine, le associazioni, il terzo settore, le parrocchie, le società sportive, le comunità di educatori: «L’Arcella è Padova e come sindaco le sarò sempre vicino. Ho portato investimenti per oltre 30 milioni, continueremo a farlo. Tra due anni si vota e a decidere sarete ancora voi».
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