A proposito di lenzuola, professoresse al balcone e Zorro

I comizi di Salvini sono focaccine per i denti e il palato della fantasia italiana. I giornali e soprattutto facebook sono invasi da lenzuola appese ai balconi con ogni genere di scritta all’insegna del “non sei il benvenuto”. Ha fatto notizia quando sono stati rimossi ché pare un tantino esagerato censurare una scritta, ricorda la pulizia precomizi d’altri tempi. Altri?
Ironia, sarcasmo, umorismo, il concetto “Salvini non sei gradito” è stato declinato in tutte le forme possibili dall’alto al basso dello Stivale. Da chi ci va giù diretto («No al ministro dell’odio») a chi fa appello alla memoria («I terroni non dimenticano») al perentorio «Il Molise resiste ai fascisti». A Padova, ma anche a Milano e dappertutto ché la performance è contagiosa, un tizio si è affacciato a una finestra in centro vestito da Zorro e lo striscione «Restiamo umani». I napoletani fanno centro con un divertito, psicoanalitico «Ridateje ’sto Zoro» che la facciamo finita. Vanno forte anche i giochi di parole da «Hai bloccato i barconi non bloccherai i balconi» e spunta lo slogan goliardico ma pure sempre di sicura efficacia «Salvini bacia Milano» e non è necessario spiegare oltre. Poi ci sono i grandi classici: «Salvini vattene», «Napoli non si lega, Salvini via da Napoli», «Meno Salvini, meno razzismo, meno odio», «I nostri balconi sono più alti dei tuoi muri». Nel genere spiritoso si può pescare a piene mani, a partire dal quello che ha postato da Lanzarote uno striscione con la scritta: «Salvini, per toglierlo qui ci vuole il barcone», passando per la vignetta con la signora che risponde al poliziotto inerpicato fino al suo balcone: «Ma è un lenzuolo bianco», «Appunto si allude al pensiero di Salvini» dice lui. «Non contesto nessuno, sono solo un lenzuolo bianco messo ad asciugare» la grande scritta e sotto in piccolo «E comunque Salvini vfq».
Panni stesi in terrazza e: «Già che si trova qui mi toglie il bucato», sempre al poliziotto di turno; Lercio da par suo commenta sotto il disegno di una signora in età in vestaglia rosa: «Professoressa si affaccia al balcone e viene rimossa». Ma anche «Salvini già che ci sei, pulisci la grondaia?», passando per il più serio «Chi di barconi ferisce di balconi ferisce» allo scherzoso ma azzeccato «Libero pensiero in libero bucato». Il papa affacciato dal Palazzo Apostolico e «Digos ferma un uomo in costume che aveva srotolato dalla finestra uno strano striscione rosso». Sempre da Napoli un eclatante modelli di sintesi: «71», andare a vedere cosa significa nella smorfia (qualcosa del tipo omm ’e m...». Per finire, a proposito del tauma infantile che ha segnato Salvini (da piccolo subì il furto del pupazzo Zorro) come da libro-intervista appena uscito, una battuta che circola su fb: «Il pupazzo di Zorro che lo abbiamo noi. Esci i 49 milioni e nessuno si farà male». —
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