A teatro è l’anno di Goldoni e delle donne

VENEZIA. Cosa ci riserva sui palcoscenici dei teatri veneti il nuovo anno? Dopo la pausa delle festività, si riprende a Mestre al Toniolo l’11 e il 12 gennaio con Silvio Orlando, protagonista di “Lacci”, una nuova pièce di Domenico Starnone tutta costruita sull’analisi di involuzioni ed evoluzioni di un rapporto di coppia, pure al centro di “Nudi e crudi” di Alan Bennet nella traduzione e adattamento di Edoardo Erba in cartellone al Verdi di Padova dall’11 al 15 gennaio, dove tengono banco Maria Amelia Monti e Paolo Calabresi nei panni di due coniugi che riescono a vincere la scommessa di sentirsi vivi e felici nonostante lo scorrere inesorabile del tempo, della noia, della routine che ammazza.
Il Goldoni di Venezia riapre con un’altra commedia anglosassone, la fortunata “Spirito allegro” di Noel Coward in scena il 12 e 13 gennaio con Leo Gullotta protagonista. A Mogliano, al Teatro Busan il 13 gennaio va in scena in prima regionale “Luci della ribalta”, tratto dall’omonimo film di Charlie Chaplin: lo spettacolo ha per protagonista Antonio Salines diretto da Giuseppe Emiliani. Anche a Padova farà tappa dal 18 al 22 “Calendar Girls”, lo spettacolo quasi tutto al femminile che prosegue una tournée all’insegna del tutto esaurito dalla passata stagione.
Continuano anche gli appuntamenti con la danza, compagnie italiane al Goldoni e al Verdi, dove il 10 febbraio sarà la volta di Virgilio Sieni con il suo “Cantico dei cantici”, compagnie internazionali al Toniolo di Mestre, dove il 4 febbraio arriva la compagnia canadese Les ballets Jazz de Montrèal con “Rouge”.
Ma l’appuntamento più atteso sono sicuramente le repliche in programma, prima al Verdi e poi al Goldoni fra il 26 gennaio e il 5 febbraio, di “Le donne gelose” di Carlo Goldoni, lo spettacolo del Piccolo Teatro di Milano diretto dal padovano Giorgio Sangati: l’allestimento di questo testo del drammaturgo veneziano era stato fortemente voluto da Luca Ronconi purtroppo scomparso senza poterlo mettere in scena. È stato definito un Goldoni “dark”, ambientato in una Venezia anomala, scura, silenziosa, a tratti surreale, negli ultimi giorni di Carnevale, protagonista un microcosmo decadente di bottegai e mercanti che si rovina al tavolo da gioco. Gli intrighi della scaltra vedova Lucrezia, una brava Sandra Toffolatti, scompaginano e ricompongono le esistenze di due nuclei familiari in un vortice di equivoci, dove la risata ha il colore nero della farsa. È un mondo chiuso, segnato prima ancora che dalla crisi economica da una deriva morale che trascina i protagonisti in un vortice di dipendenza patologica dal gioco, in un turbine di gelosie e invidie deliranti. Anche il lieto fine, che pure non manca, matura in maniera molto diversa dal consueto.
Sempre in ambito goldoniano, al Toniolo di Mestre il 28 e 29 gennaio è in cartellone una nuova edizione di “La bottega del caffè” firmata da Maurizio Scaparro con Pino Micol fra gli interpreti.
Più in là, a metà febbraio al Verdi di Padova è in cartellone la prima nuova produzione del Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale del 2017. Dal 15 al 19 febbraio va, infatti, in scena “Le ho mai raccontato del vento del Nord”, tratto dal capolavoro di Daniel Glattauer, romanzo d’amore epistolare nell’era internet, venduto in milioni di copie in tutto il mondo: la vicenda descrive la nascita di un legame intenso, di una relazione che coppia non è, ma lo diventata virtualmente. Un rapporto di questo tipo potrà mai sopravvivere a un vero incontro? La regia è di Paolo Valerio, ne sono interpreti Chiara Caselli e il padovano Roberto Citran.
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