Addio a Garrone, il grande attore che diventò “San Pietro”

ROMA. Cinquant’anni di carriera da Federico Fellini a Dino Risi, Ettore Scola, Luigi Zampa, Damiano Damiani, Nanni Loy. Le nuove generazioni lo ricordano soprattutto nel ruolo di San Pietro negli...
Riccardo Garrone durante lo spot del caffè Lavazza. ANSA/ ++HO - NO SALES EDITORIAL USE ONLY++
Riccardo Garrone durante lo spot del caffè Lavazza. ANSA/ ++HO - NO SALES EDITORIAL USE ONLY++

ROMA. Cinquant’anni di carriera da Federico Fellini a Dino Risi, Ettore Scola, Luigi Zampa, Damiano Damiani, Nanni Loy. Le nuove generazioni lo ricordano soprattutto nel ruolo di San Pietro negli spot del caffè ambientati in Paradiso, e nella serie tv Un Medico in famiglia e altre fiction. Impossibile non ricordare il suo volto: addio a Riccardo Garrone, attore e doppiatore, 90 anni da compiere l’1 novembre, morto ieri a Milano. Nato a Roma, aveva frequentato l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Per la bella presenza e la recitazione garbata verrà quasi sempre destinato a ruoli di giovane elegante, simpatico e talvolta anche un po’ furbo e disonesto. La sua naturale ironia gli permetterà di interpretare una notevole quantità di personaggi comici, tra i quali il prete don Fulgenzio in “Venezia, la luna e tu”, il fusto in “Belle ma povere”, il poliziotto in “Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo”. Ma anche nei ruoli drammatici, come in “La dolce vita” di Federico Fellini, “La romana” di Luigi Zampa e “La ragazza con la valigia” di Valerio Zurlini.

Al cinema l’esordio con Mario Mattoli (“Adamo ed Eva”), che lo sceglierà in seguito per diversi altri ruoli. Garrone lavora anche in teatro, prima con la compagnia Gassman-Torrieri-Zareschi, poi con la compagnia Morelli-Stoppa diretta da Luchino Visconti; ma per tutti gli anni ’50, ’60 e ’70 lavora per il grande schermo a ritmo di più film l’anno. È l’amico sciupafemmine di Alberto Sordi che ruba il cuore a Claudia Cardinale in “Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata”, e il geometra Calboni, in “Fantozzi subisce ancora”.

In teatro, dal 1987 al 1991 collabora anche con la compagnia di Antonella Steni. Nel 1990 al Teatro Sistina interpreta la commedia musicale “Aggiungi un posto a tavola” nella parte della voce di Dio.

Dagli Anni Novanta in poi, aveva partecipato a serie tv e fiction di successo, trovando nuova popolarità tra i giovani, da “Amico Mio” a “Un medico in famiglia”, il film di Federico Moccia per adolescenti “Amore 14”.

È stato anche un grande doppiatore; ma alla fine di una carriera così importante, non saranno pochi quelli che lo ricorderanno soprattutto a fare San Pietro che beve il caffè tra le nuvole. È il destino di molti grandi attori prestati alla pubblicità.

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