Dalla piscina virtuale alla vita reale

Un’illusionisistica piscina, la nuova architettura sociale nelle zone rurali, le idee progettuali trasformate in edifici reali, l’architettura della vita di ogni giorno. Sarà, come sempre, vitale e variegata l’offerta dei padiglioni nazionali alla ormai imminente Biennale Architettura che si è ormai delineata e che si allargherà, con i padiglioni esterni, a tutta Venezia. Proprio il Cile, il paese del curatore di questa edizione della Mostra Internazionale di Architettura, Alejandro Aravena, presenterà progetti di architettura contemporanea - di altrettanti architetti - che hanno urbanizzato zone rurali della nazione sudamericana, senza tradirne però la natura, anche attraverso l’utilizzo di materiali tradizionali e “poveri”. Di tutt’altra concezione invece il progetto del padiglione dell’Australia. “The pool” invece mette al centro la piscina, intesa anche come spazio sociale nel grande Paese del Pacifico. All’interno del padiglione sarà pertanto realizzata un’installazione multisensoriale, che attraverso luci, suoni, riflessi e anche illusioni tattili, darà al visitatore l’impressione di trovarsi all’interno di una piscina, uno dei luoghi pubblici più frequentati dagli Australiani, grandi nuotatori.
Il padiglione degli Stati Uniti, punterà sull’immaginazione in architettura, presentando nuove idee progettuali sviluppate per zone della città di Detroit, ma che possono avere altre applicazioni anche su scala globale. Il progetto proposte invece dal padiglione della Francia, si chiamerà“Nouvelles Richesses” in linea con l’idea di Aravena avrà uno sguardo in particolare sull’architettura sociale transalpina, mostrando come ovunque nascano nuove organizzazioni e si ridefiniscano le potenzialità dei territori, in particolare quelli rurali e intorno alle città, testimoniando anche la vitalità dell’architettura francese. Il padiglione della Svizzera, affidato interamente all’architetto Christian Kerez, esplorerà i limiti attuali dell’architettura contemporanea, presentando in particolare le nuove possibilità che la tecnologia offre allo sviluppo di questa disciplina.
Il padiglione del Portogallo si trasferirà sull’isola della Giudecca e - a proposito di architettura sociale - documenterà il progetto, ancora incompiuto, delle case popolari dell’Ater in costruzione a Campo di Marte da parte dal grande architetto portoghese Alvaro Siza Vieira, documentando anche fotograficamente le varie fasi dell’intervento che aveva coinvolto anche un altro grande architetto come Aldo Rossi. Il padiglione dell’Argentina, sposando anch’esso il tema dell’architettura di frontiera lanciato da Aravena, illustrerà come i progettisti del paese sudamericano siano riusciti a portare avanti le loro idee di cambiamento, pur nel mezzo della grave crisi economica che aveva colpito il Paese, che solo adesso ne sta uscendo. Il padiglione degli Emirati Arabi Uniti con “Dubaization”, mostreràl’influenza dell’architettura sviluppatasi a Dubai anche su quella territoriale dello stato mediorientale. In attesa di conoscere tutti gli altri. (e.t.)
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