Eduardo Scarpetta è un ponte lanciato tra due momenti diversi del teatro napoletano. ...

 Eduardo Scarpetta è un ponte lanciato tra due momenti diversi del teatro napoletano. Da un lato la ricchissima tradizione delle maschere, dal lato opposto quella evoluzione in senso drammatico incarnata soprattutto dal figlio di Scarpetta, Eduardo De Filippo.  E quando, autore già affermato, De Filippo decise di rendere omaggio al padre, anche per esplicitare definitivamente il legame di sangue sempre sospettato ma mai dichiarato, scelse di mettere in scena le opere di Scarpetta come se fossero già un preludio al suo teatro, al Novecento.  Totalmente opposta è la scelta di Geppy Glejeses (nella foto) e Lello Arena nel proporre al Verdi, fino a domenica, «Lo scarfalietto», una delle commedie più comiche del repertorio scarpettiano. La messa in scena di Glejieses lavora infatti andando nella direzione del passato, dell'ottocento, per provare a restituire i ritmi, la chiassosità, la comicità dilagante e un pò ingenua del teatro che pur avendo rinunciato alla maschera non rinuncia alla macchietta, al lazzo, al gioco di parole, parole,alla smargiassata.  La scena si apre su un vecchio libro impolverato, a raccontare che si tratta di rileggere qualcosa che appartiene al passato. Poi le pagine di questo libro si aprono e diventano le scene di una commedia costruita sul tenue filo di un equivoco tra marito e moglie, ma ripiena di infiniti effetti comici, che la recitazione di Arena e Glejeses moltiplicano all' infinito.  Tutti i personaggi vengono caricati all'estremo, sono costruiti per strappare risate ad ogni apertura di bocca, ad ogni gesto, tanto da demolire di fatto la struttura drammatica che Scarpetta aveva mutuato da una farsa francese. Ma è proprio questo il gioco, proprio questa è la memoria che si prova a restaurare, quella di un teatro in cui domina l'attore, in cui il testo viene piegato alla esigenza comica, in cui la realtà viene annientata dalla risata.  Operazione riuscita, con risate frequenti da parte del pubblico, che asseconda il ritmo frenetico fino all'apice, che curiosamente arriva quando un incidente occasionale, la rottura della gamba di una sedia su cui crolla uno dei "testimoni" della farsa, coinvolge nel divertimento sala e palcoscenico saldando la complicità raggiunta.

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