Gilberto Severini presenta i suoi "amori infelici"

L'autore marchigiano, apprezzato da Tondelli, martedì all'Arcigay per parlare del suo romanzo
PADOVA. Di lui Pier Vittorio Tondelli diceva che è "lo scrittore più sottovalutato d'Italia". Una definizione che gli è rimasta "appiccicata" addosso per anni, relegandolo nell'antro degli autori di nicchia, degli outsider. Ma Gilberto Severini è uno dei grandi narratori italiani contemporanei. Il suo carattere schivo lo rende allergico ai riflettori del business della grande letteratura. Ma i suoi libri scatenano l'entusiasmo dei lettori e il passaparola (oggi amplificato dai
social network
) fa passare le sue pagine di mano in mano. Esattamente quello che è accaduto per "A cosa servono gli amori infelici", l'ultimo libro edito da Playground, che sarà presentato martedì 1 marzo alle 21 nella sede dell'Arcigay di Padova, in corso Garibaldi 41. A discutere con l'autore ci sarà Giulia Belloni.


Il libro.
Alla vigilia del nuovo millennio, un uomo si ammala e deve subire un delicato intervento chirurgico rinviato per un esame preliminare andato male. Nella lunga attesa decide di non ricevere visite. Preferisce passare il tempo leggendo e prendendo appunti per un ipotetico libro che non ha mai trovato il tempo o la voglia di scrivere. Scrive anche tre lettere fondamentali. A un suo collega d’ufficio. A un sacerdote che lo ha amato e da cui è scappato. A un misterioso personaggio senza nome, una specie di alter ego, vero o inventato, con cui ha creduto di parlare per tutta la vita. In queste tre lettere l’uomo racconta incontri ed eventi fondamentali nella propria esistenza, svela retroscena, e allo stesso tempo riflette sulla storia del proprio paese: il mitico e mancato ’68, il lavoro odiato, le contestazioni al teatro di parola alla fine degli anni Settanta, i desideri fuggiti, gli amori infelici vissuti e suscitati, la rivoluzione tecnologica. Un percorso accidentato, ironico, doloroso accompagnato da un dubbio: “Ho trascurato davvero la parte migliore della vita?”


L'autore.
Gilberto Severini è nato e vive nelle Marche. Ha scritto “Sentiamoci qualche volta”, “Consumazioni al tavolo” e “Feste perdute”, che compongono la trilogia “Partners”. Del 1996 è “Congedo ordinario” e del 1988 la raccolta di racconti “Quando Chicco si spoglia sorride sempre” (Rizzoli, Premio Arturo Loria). Nel 2001 pubblica il romanzo “La sartoria” (Rizzoli), quindi nel 2002 “Ospite in soffitta” (PeQuod) e nel 2006 “Ragazzo Prodigi” (PeQuod). Per Playground ha pubblicato nel 2009 “Il praticante”.

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