I Berliner convocano il violinista Tagliamento «Mi lusinga questa fiducia data al merito»

intervista
Paolo Tagliamento, nato a Conegliano Veneto nel marzo del 1997, è più che una promessa del violino: è una certezza.
A settembre è stato invitato a Berlino per suonare con la migliore orchestra del mondo, i Berliner Philharmoniker, quelli di von Karajan.
«È stato il Boston Music Institute a contattarmi», dichiara il giovane talento trevigiano, «Un invito diretto, senza alcuna mediazione. Il 17 settembre eseguiremo un ottetto d’archi di Felix Mendelssohn che scrisse quando aveva 16 anni. Sul palco, suonerò con membri dei Berliner e altri musicisti invitati dal Boston Music Institute, uno scambio tra Stati Uniti, Italia e Germania. Non è escluso che presto possa suonare anche a Boston. Soprattutto, mi lusinga questa fiducia data solo grazie al merito. Mi piacerebbe funzionasse così anche qui da noi».
Che sia un musicista di talento, non ci sono dubbi: nel 2015, a 17 anni, Paolo Tagliamento è stato il primo italiano a vincere il concorso di Gorizia (fondato nel 1982).
Attualmente sta terminando una master class alla Hochschule für Musik und Theater di Monaco di Baviera ed è occupato in un’intensa attività di concerti come solista.
«A luglio», fa sapere, «dovrò sostenere l’esame di fine master. Vivo a Monaco, e penso di restarci anche nel futuro, mi sto facendo un nome. Quest’estate poi ho in programma diverse master class tra la Svizzera e la Germania e due concorsi importanti, in Svizzera e in Austria».
Ha studiato in Spagna, ha suonato in Israele, vive in Germania: si ricorda ancora dell’Italia?
«Sì, non me ne sono dimenticato, mi sento legato alle mie radici. Peraltro, sono reduce da alcuni concerti in Veneto, tenuti lo scorso giugno, uno alle Sale Apollinee a Venezia, di musica da camera, e uno al Teatro Comunale Del Monaco di Treviso, dove ho suonato da solista con l’Orchestra filarmonica dei solisti di Radio Veneto Uno. Una radio davvero speciale, la prima e unica radio privata in Italia che ha istituito un’orchestra sul modello delle radio private tedesche. Magari non tutti lo sanno, ma le orchestre delle radio tedesche sono tra le migliori al mondo, basti pensare all’orchestra della Radio bavarese».
Il suo rapporto con Radio Veneto Uno continua?
«Certamente. Radio Veneto Uno sta svolgendo un lavoro importante nel tentativo di far rivivere la musica classica. Abbiamo avuto una grande tradizione, in Veneto, pensi a Vivaldi, ai fratelli Marcello, ai Solisti Veneti, ma pensi anche a Gian Francesco Malipiero che tra Venezia e Treviso visse e operò. Per sostenere il progetto della radio, tornerò a fine settembre per alcuni concerti, ancora al Comunale e in altri luoghi della cultura di Treviso. In programma ci sono concerti sinfonici, con violino e pianoforte solisti, concerti da camera e in particolare il ciclo mozartiano in cui suonerò come Kapelmeister, cioè violino concertatore».
Basta così?
«No, in programma per il 2020 c’è anche una tournée in Australia. A invitarmi è stato il maestro Sergio De Pieri, un’istituzione a Treviso, che da 24 anni organizza tra Melbourne e dintorni più di un festival di musica classica. Per i 25 anni ha piacere di avermi come solista. È venuto al Comunale a Treviso per sentirmi e subito mi ha invitato in Australia. Anzi, prima mi ha invitato a cena: è anche un cuoco straordinario».
Per chiudere, lei è stato anche allievo del grande Uto Ughi.
«Ho conosciuto personalmente Uto Ughi con cui ho avuto degli scambi musicali più che vere e proprie lezioni. Possiede un Guarneri e uno Stradivari. Non li fa mai toccare a nessuno, però, quando sono stato alla sua villa a Busto Arsizio, ha voluto che suonassi proprio quei violini. Pezzi di storia della musica: lo Stradivari è appartenuto a Kreuzer, quello della sonata di Beethoven. Si stava lì un’ora, anche un’ora e mezza dopo la lezione a suonare. L’anno scorso mi ha anche scritto una lettera di presentazione per un concorso a Vienna, cosa che non fa praticamente mai. Mi sono sentito molto lusingato». —
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