I Pooh, effetti speciali e commozione

Partito da San Siro l’ultimo tour, cinquantamila fan per cinquanta canzoni

MILANO. Sotto le luci di San Siro, Dodi Battaglia, Roby Facchinetti, Red Canzian, oltre a Stefano D’Orazio e Riccardo Fogli rientrati nel gruppo per l’occasio hanno cominciato il loro giro di concerti che tra stadi (Roma e Messina), l’Arena di Verona (8, 9 e 11 settembre) e palazzetti dello sport (a partire dal 13 settembre da Bergamo), li terrà impegnati almeno fino al 31 dicembre quando, forse, al compimento del 50esimo anno la storia del gruppo si fermerà. Le canzoni in scaletta per lo show, condito da gran parte degli effetti speciali che il gruppo ha utilizzato nella carriera, sono cinquanta e prendono il via dagli anni Ottanta di “Giorni infiniti” poi i Settanta di “Rotolando respirando” e “Dammi solo un minuto” seguiti da un’altalena tra i decenni toccati da musiche e testi dei Pooh. «Ci sono 50 mila persone qui per tre motivi» ha detto Facchinetti dal palco con la voce rotta dall’emozione «e cioè per ascoltare la nostra musica, per la nostra reunion e per festeggiare il nostro cinquantesimo compleanno. Era giusto tornare in cinque, come in cinque abbiamo cominciato». Allora, c’era Valerio Negrini.

Quella di San Siro era anche la prima volta del gruppo nello stadio milanese, così come una prima volta è stata l’esibizione con la formazione a cinque assieme alla chitarra di Fogli. Lo spettacolo di San Siro finirà in “Pooh 50. Reunion - L’ultima notte insieme” in uscita a settembre.

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