I Tears for Fears arrivano a Padova Un tuffo nelle melodie anni ’80

Aggiunta una seconda data italiana al “Rule The World Tour” Roland Orzabal e Curt Smith il 24 febbraio in concerto alla Kioene Arena 

PADOVA

Non solo Milano per i Tears for Fears ma anche Padova. L’importante duo pop inglese, che ha dominato le classifiche negli anni Ottanta, ha aggiunto una seconda data italiana al “Rule The World Tour” del 2019. Oltre al concerto al Mediolanum Forum del 23 febbraio ci sarà un’esibizione alla Kioene Arena di Padova, il 24, tra vecchi successi e musiche del nuovo album. Roland Orzabal, autore, cantante, chitarrista e tastierista e Curt Smith, cantante, bassista e tastierista, hanno pubblicato tre album di enorme successo negli anni ’80. Si tratta di “The Hurting” (1983), “Songs from the Big Chair” (1985) e “The Seeds of Love” (1989).



I Tears for Fears dimostrarono di saper proporre sempre delle canzoni di grande spessore, grazie alla penna ispirata di Orzabal. I loro brani orecchiabili ma complessi sono sempre stati arrangiati con un certo gusto per la sperimentazione. “The Hurting” fu il disco dedicato all’elettronica e ai sintetizzatori, simbolo degli anni ’80. L’album, che arrivò al primo posto delle classifiche britanniche, conteneva singoli importanti come “Mad World”, “Change” e “Pale Shelter”. “Mad World” è tornata al successo nel 2001, grazie alla versione acustica di Gary Jules fatta per la colonna sonora di “Donnie Darko”.

“The Hurting” è stato pensato dal duo come un concept album sulle sofferenze degli anni dell’adolescenza. Non è un caso che lo stesso nome della formazione Tears for Fears (Lacrime di paura) fosse ispirato alle teorie dello psicologo Arthur Janov, inventore di una terapia dedicata al tentativo di far rivivere al paziente il pianto liberatorio della nascita. Il secondo disco “Songs from the Big Chair” fu il lavoro che coincise con il più grande successo di pubblico e il più alto livello creativo della formazione. I testi riguardarono non solo argomenti introspettivi ma anche la critica all’imperialismo dell’allora presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan e del premier britannico dell’epoca, Margaret Thatcher, che portò il suo paese alla guerra contro l’Argentina per il controllo delle isole Falkland.



Dal punto di vista musicale le grandi melodie di Orzabal furono rivestite da un ampio spettro di generi musicali che portarono a un disco denso di influenze pop, rock, progressive e jazz. Tra i brani più interessanti e famosi: “Shout”, “Everybody Wants to Rule the World”, “Mother’s Talk” e “I Believe”. Il canto del cigno fu “The Seeds of Love” con toni beatlesiani e soul, dopodiché Smith uscì polemicamente dalla formazione ed Orzabal continuò a portare a avanti da solo il marchio. La reunion portò all’uscita di “Everybody Loves a Happy Ending” nel 2005, a un tour e al cd e dvd “Secret World Live in Paris”. —



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