Il lavoro su TeleBalasso nuova vita da youtuber per il comico rodigino

VENEZIA. Come youtuber Natalino Balasso è decisamente anomalo. Un po’ per l’età (avanzata per il genere), un po’ perché non utilizza la pubblicità, un po’ perché i suoi video hanno frequenze molto diluite e per nulla frenetiche, ma stanno diventando sempre più articolati, simili per molti versi a programmi televisivi (altro che Crozza, dicono i commenti), ma senza subirne gli obblighi. E del resto il suo percorso è inverso rispetto anche agli altri comici che utilizzano largamente Youtube.
Il percorso ormai classico è quello di partire da Youtube per poi arrivare alla televisione e al cinema. Balasso ha fatto esattamente il contrario, rinunciando alla televisione per utilizzare Youtube, con la sua Telebalasso, che oltretutto non sfrutta vecchi sketch di programmi televisivi come fanno molti, ma pubblica solo filmati originali, pensati apposta per il web. I numeri gli danno ragione.
Telebalasso ha 117 mila iscritti e con 16 milioni di visualizzazioni avrebbe potuto garantirsi introiti notevoli, se accettasse pubblicità.
Il suo ultimo discorso di Capodanno è stato visto da più di un milione di persone, cosa che molti programmi televisivi si sognano, ma anche l’ultimo prodotto, “Balasso e il lavoro” è partito alla grande con 160 mila visualizzazioni in una settimana. Ma questo “Balasso e il lavoro” è interessante anche per un altro motivo.
Mentre prima Balasso faceva tutto da solo, come fanno gli youtuber abitualmente, con questo nuovo filmato, che dura una ventina di minuti, ha costruito una sorta di sitcom sul lavoro, con ben quattro attori (Elena Aimone, Francesca Botti, Marta dalla Via, Angelo Tronca) che si alternano sullo schermo. In qualche modo è l’esperienza di “La cattivissima” che sembra stare dietro questa nuova incursione video di Balasso, non per nulla due attrici, Marta della Via e Francesca Botti, erano presenti nella commedia prodotta dallo Stabile del Veneto.
Come lì si parlava di schei, qui si parla di lavoro, ma utilizzando lo stesso realismo grottesco.
Come sempre con Balasso si ride: mette in scena il rapporto sadomaso tra l’uomo e il commercialista, racconta l’Italia che urla sempre vergogna e che si lamenta dello Stato che non c’è, come nei talk show più esasperati ed esasperanti, riproduce le esperienze traumatiche del telelavoro, con i call center che da Roma si sono spostati a Crotone, poi in Sicilia infine a Bombay. Lavori demenziali, perché a Balasso ormai sembra chiaro che il paradosso è l’anima del mondo contemporaneo: “L’uomo è quell’animale che per difendere la propria pigrizia è disposto a lavorare anche 15 ore al giorno”. Si perché in Balasso c’è anche la stoffa del predicatore, come sanno bene i suoi utenti.
«C’è qualcosa di terrificante e angosciante in questo video» scrive uno, ma tutti più o meno colgono aldilà del divertimento, la voglia che ha Balasso di dire la sua su un mondo capovolto, in cui spetta al comico, come vuole la lezione di Dario Fo, indicare che il re è nudo.
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