Il mondo dal punto di vista irriverente dei cani: così Erwitt ironizza sulle abitudini umane

Dal 22 settembre alla Casa dei Carraresi di Treviso per la prima volta in Italia gli scatti dedicati ai quadrupedi del celebre fotografo di Magnum
© Eliott Erwitt / Magnum Photos
© Eliott Erwitt / Magnum Photos

TREVISO. «Sai quanta gente ci vive coi cani /E ci parla come agli esseri umani»: citando Cesare Cremonini, dalla canzone “Nessuno vuole essere Robin”, viene introdotta dal curatore Marco Minuz la mostra che, dal 22 settembre, aprirà, a Casa dei Carraresi a Treviso, (fino al 3 febbraio 2019), di cui il nostro giornale è media partner.

Una scelta interessante quella che vedrà l’esposizione di più di ottanta scatti a tema specifico di uno dei maggiori fotografi viventi, Elliott Erwitt, noto per le sue opere dallo stile inconfondibile, caratterizzato dal bianco e nero e dal filtro ironico sulla realtà circostante.

Organizzata da Suazes, in collaborazione con Fondazione Cassamarca e Magnum Photos, la mostra reca, in effetti, come titolo completo, un riferimento ad una battuta del fotografo durante un’intervista: «I cani sono come gli umani, solo con più capelli», ad indicarne lo stretto legame.

Per le dimensioni e per la tematica specifica - quella degli amici a quattro zampe - si tratta di una selezione per la prima volta esposta in Italia, in un percorso che spazierà dagli anni Cinquanta ai giorni nostri, con l’accostamento di video, documenti e altro materiale a tema.

© Eliott Erwitt / Magnum Photos
© Eliott Erwitt / Magnum Photos

Erwitt, nato a Parigi nel 1928 da genitori russi, trascorse i primi anni della sua vita a Milano, per poi tornare a Parigi ed infine trasferirsi in America, dove tuttora risiede. Nel 1953, congedato dall’Esercito, divenne membro della Magnum Photos, su invito di Robert Capa e, nel ’68 divenne presidente dell’agenzia.

Figura fondamentale del panorama artistico fotografico contemporaneo, è passato alla storia anche per alcuni celebri ritratti, come quello di Jaqueline Kennedy durante il funerale del marito, di Che Guevara e Marylin Monroe.

La scelta dei cani, molto amati da Erwitt, per la mostra trevigiana focalizza l’attenzione dello spettatore su scatti irriverenti e buffi, spesso realizzati ponendo l’obiettivo ad altezza dei quattro zampe, che venivano dallo stesso Erwitt colti di sorpresa con il suono di una trombetta o di un latrato emesso dal fotografo stesso; il contraltare era quello dei padroni, pomposi e composti, nelle foto spesso relegati al solo spazio di un piede o dei polpacci.

© Eliott Erwitt / Magnum Photos
© Eliott Erwitt / Magnum Photos

Se il mondo dell’immagine oramai è alla portata di tutti, c’è la necessità di ammirare le opere di grandi artisti proprio per imparare ad osservare, vedere con consapevolezza: gli stessi ritratti di cani nell’esposizione rappresentano la riflessione ironica e a tratti cinica del fotografo sulla condizione umana, colta attraverso i ritratti spontanei dei pelosi, riflessi inconsapevoli delle abitudini degli uomini.

Volontà espressa dal curatore Minuz è dialogare con il territorio per la realizzazione di incontri ed eventi collaterali dedicati al tema della mostra.

ELLIOTT ERWITT: i cani sono come gli umani, solo con più capelli
Treviso, Casa dei Carraresi, 22 settembre 2018 – 3 febbraio 2019
A cura di Marco Minuz. Organizzata da Suazes con la collaborazione di Fondazione Cassamarca di Treviso e Magnum Photos.

Orari apertura:
da martedì a venerdì: 10 – 18
sabato, domenica e festivi: 10 – 20

Informazioni e prenotazioni: 0422.513

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