Il padovano Gabriele Strata conquista la giuria e vince il Premio Venezia

VENEZIA. Diciannove anni, padovano, un tocco elegante e sicuro, è Gabriele Strata ad aggiudicarsi la finale della XXXV edizione del Concorso Pianistico Nazionale “Premio Venezia” emozionando il pubblico di una Fenice gremito con l’esecuzione della Sonata n. 6 op. 82 di Prokof’ev, alla quale aveva fatto precedere il Notturno op. 27 n. 2 di Chopin. Diplomato al Conservatorio Arrigo Pedrollo di Vicenza sotto la guida di Riccardo Zadra e Roberto Prosseda, Strata si sta perfezionando con Boris Berman alla Yale University, dove nel primo anno di studi ha già vinto il “Charles S. Miller Prize” in qualità di outstanding pianist dell’anno.

Al secondo posto, vincitore del Premio speciale “Alfredo Casella”, il pianista Giorgio Trione Bartoli, 22 anni, di Trani, concentrato sull’esecuzione della Sonata n. 8 op. 84, sempre di Prokof’ev. Un confronto all’ultima nota sulle onde sonore del compositore russo che ha affascinato il pubblico intervenuto alla serata conclusiva del premio organizzato dalla Fondazione Amici della Fenice – con l’infaticabile presidente Barbara di Valmarana – in collaborazione con la Fondazione Teatro La Fenice.

A questa XXXV edizione del “Premio Venezia” hanno partecipato 49 concorrenti che – proprio grazie alla formula della manifestazione – hanno potuto esibirsi durante la settimana di selezioni non solo di fronte a una giuria di pregio ma anche di fronte al grande pubblico. Come di consueto poi, grazie ai numerosissimi sponsor, sui finalisti è scesa una pioggia di borse di studio e di premi per un totale di oltre 110. 000 euro: non solo per i due vincitori ma anche per gli altri tre concorrenti che erano entrati nella “cinquina dei semifinalisti”: Greta Maria Lobefaro, Claudio Berra e Nicola Losito. —

Silva Menetto

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova